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Napoli – Oltre cinquecento visite, e persone assiepate ovunque dalle 8 di mattina davanti all’Ascalesi per l’open day gratuito e senza prenotazione dei nei. Iniziativa promossa dall’Istituto dei tumori di Napoli ‘Pascale’ all’interno della campagna di prevenzione iniziata dieci giorni fa con le visite ginecologiche e che proseguirà con gli screening della mammella, psa e colon retto. In campo tutta l’equipe dermatologica del Pascale, diretta da Paolo Ascierto, e a fare le visite stamattina c’era anche lo stesso professore.
Un successo in termini di partecipazione – si legge nella nota – ma anche e soprattutto sul piano della prevenzione. Se l’obiettivo era di salvare la pelle, l’open day di oggi l’ha salvata almeno a una quindicina di persone. Gli specialisti hanno, infatti, individuato quattro sospetti melanomi, 14 carcinomi basocellulari, 20 nevi atipici. Ai pazienti con sospette neoplasie è stato avviato l’iter per le procedure di asportazione dei nevi e di basaliomi presso l’Istituto dei tumori di Napoli.
Obiettivo dell’iniziativa: migliorare la comprensione delle più diffuse patologie con particolare impatto sociale, soprattutto in un momento storico in cui la pandemia ha portato a trascurare abitudini di salute fondamentali come le visite di controllo e prevenzione.
E’ importante aumentare la conoscenza del melanoma, tra tutti i tumori della pelle il più aggressivo – dice Paolo Ascierto – e sebbene la ricerca negli ultimi anni ci ha dato nuovi strumenti efficaci e mirati, la prevenzione rimane l’arma più potente che abbiamo. E’ necessario pertanto sottoporsi almeno una volta l’anno a una visita dei nei”.
Da qui la giornata dedicata alla prevenzione, non a caso voluta all’Ascalesi, da un anno la struttura complementare del Pascale, situata nel centro storico di Napoli e che è andata oltre ogni ottimistica previsione.
Se il buongiorno si vede dal mattino – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchinon ci resta che continuare ad operare in questo senso. La risposta al nostro impegno è stata fortissima per cui continueremo a mettere il paziente al centro delle nostre attività”.