Non solo volti nuovi e grandi ritorni. La presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026, tenutasi questa mattina a Napoli, ha acceso i riflettori anche su uno dei temi più delicati del momento: il futuro del Festival di Sanremo. A fare chiarezza, nel corso dell’incontro, è stato direttamente l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, che ha ribadito con forza il ruolo centrale del servizio pubblico nella storia e nella realizzazione della kermesse canora. “Il Festival di Sanremo è parte integrante dell’identità della Rai e del suo percorso storico – ha dichiarato Rossi –. Sanremo è il festival della Rai. Senza la Rai, semplicemente, non esisterebbe. Non solo per quanto fatto nel corso degli anni, ma anche per l’impegno produttivo che lo rende possibile. Non credo ci siano altri broadcaster in grado di mettere in piedi un evento di questa portata”. Una presa di posizione netta, che arriva mentre si attende ancora l’esito ufficiale del bando lanciato dal Comune di Sanremo per l’assegnazione della manifestazione. Un bando al quale, come ricordato dallo stesso Rossi, ha risposto un solo soggetto: proprio la Rai. “Ora aspettiamo il responso da parte del Comune – ha aggiunto l’ad –. Ma siamo fiduciosi: il lavoro è già iniziato e Carlo Conti è pienamente operativo, anche perché l’organizzazione parte sin dall’estate”. La data della prossima edizione, come anticipato, sarà leggermente posticipata rispetto al solito (dal 24 al 28 febbraio), a causa della concomitanza con altri impegni produttivi legati alle olimpiadi invernali di Cortina. Nel caso in cui la decisione del Comune dovesse andare in una direzione diversa, viale Mazzini non sembra voler restare alla finestra. “Se non dovesse essere Sanremo – ha avvertito Rossi – la Rai realizzerà comunque il suo festival. Abbiamo le competenze, l’esperienza e la forza produttiva per portare un evento di questo livello in qualsiasi parte d’Italia”. Un messaggio chiaro, rivolto tanto alle istituzioni locali quanto al mondo della discografia, che da tempo manifesta alcune perplessità sui meccanismi interni al Festival. È in corso un dialogo costante con le etichette e gli operatori dell’industria musicale. Ostacoli, tuttavia, superabili dall’impegno produttivo dell’azienda che ogni anno mette in piedi una macchina organizzativa poderosa.
Sanremo, la Rai rilancia: “È il nostro festival, senza di noi non esisterebbe”

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