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Una persona, in evidente stato confusionale, entra nel santuario del Santo Patrono, forzando la porta d’ingresso, e devastando tutto. Dalle suppellettili ai paramenti sacri, capovolgendo banchi, mandano in frantumi oggetti fragili, versando a terra anche liquidi benedetti. Procurandosi, forse con qualche oggetto tagliente, anche delle lievi ferite.
  Le telecamere del santuario hanno ripreso la scena che il parroco, monsignor Francesco Campanile, ha potuto vedere da remoto, essendo in quel momento impegnato altrove, nella celebrazione di un matrimonio.
  Le foto della devastazione sono circolate immediatamente, provocando reazioni diverse. Il primo ad esprimere solidarietà al parroco è stato il sindaco, Massimo Buonanno, che si è detto sconcertato dell’accaduto. E, da una parte ha sottolineato la sua amarezza per l’episodio, commesso però da una persona in evidente stato di disagio mentale, dall’altra ha auspicato che “l’autore venga al più presto curato dai professionisti dell’Asl: come amministrazione e come comunità siamo vicini a Don Francesco. Non è il momento di polemiche”. Anche don Carmine Spada, parroco di Grumo, che arriva da Sant’Antimo, ha scritto:” Un Santuario distrutto, saccheggiato…e tutti noi ci sentiamo distrutti, ma pronti a riportarlo nel pieno splendore. Solidarietà e vicinanza al parroco, monsignor Francesco Campanile, ai collaboratori”. Sui social il parroco Campanile ha ringraziato quanti hanno espresso la loro solidarietà: “sono sicuro che riusciremo a recuperare almeno parte di ciò che è stato distrutto” e nel corso dell’omelia domenicale, ha invitato tutti i fedeli a pregare per l’autore della devastazione, invitandoli a comprendere il disagio di questa persona.