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Sarri e l’Inghilterra. Già nonno Goffredo, ai tempi della seconda guerra mondiale recuperò dei piloti Usa abbattuti in Val d’Arno e li riconsegnò ai soldati inglesi. Più di mezzo secolo dopo, mister Maurizio Sarri vuole riconsegnare il titolo al Chelsea. A quasi due mesi dall’inizio della sua avventura in Inghilterra, l’ex tecnico del Napoli ha rilasciato un’intervista a Il Mattino, parlando di tutto ciò che è stata l’esperienza azzurra, il rapporto con la piazza ed il presidente, l’ambientamento british e le aspirazioni future. 

Quattro vittorie su quattro in Premier ed è già Sarri-Ball, il termine erede di Sarrismo e comandante. Il consiglio di papà Amerigo di accettare la proposta inglese ma smettendo di fumare, il viaggio del suo cane Ciro, le sigarette troppo costose quindi meglio fare una scorta in Italia e la lingua inglese, assaggiata trenta anni fa in banca, poi ripresa solo adesso.

Fino ad arrivare ad argomenti più seriosi, come la fine del suo rapporto col Napoli: “Ancora non so il perchè non sono più sulla panchina del Napoli. Bisogna chiederlo alla società. Ma ora ho il Chelsea, e sono felice. C’erano dei motivi per cui volevo rimanere al Napoli e c’erano dei motivi per cui avevo delle perplessità. Il contratto che ha voluto il presidente prevedeva una clausola rescissoria con scadenza 31 maggio e invece il 21 maggio hanno fatto il contratto ad Ancelotti. Sono grato a De Laurentiis, mi ha fatto allenare la squadra che ho nel cuore, se sono qui al Chelsea è perché ho allenato il Napoli. Per il resto il De Laurentiis a cui voglio bene è sicuramente il figlio Eduardo”.

Sui ricordi indimenticabili dell’esperienza napoletana, “quella dell’ultima giornata, con lo stadio intero che mi fa festa, nonostante la delusione e l’amarezza per non essere riusciti a conquistare lo scudetto. Ogni volta che ci ripenso mi vengono i brividi, ma nulla è stato più bello che vincere allo Juventus Stadium. Una notte unica. A livello umano l’amore di ogni giorno dei napoletani nei miei confronti. Porto dentro anche momenti da dimenticare, come ad esempio le parole del presidente dopo la gara al Bernabeu contro il Real Madrid”.

E il chiodo fisso di quel Fiorentina-Napoli: “Mi capita di ripensarci. Per forza. Sarebbe stato il coronamento di una storia straordinaria, di un sogno mio, della squadra e di tutta la città. Ovvio che mi capita di rivivere qui momenti, in ogni istante. Qualcuno ha fatto ironia sulle mie parole, ma chi ha fatto sport sa che abbiamo perso lo scudetto in albergo”. 

Sarri e Higuain: “Era un campione affermato e con me, che arrivavo dall’Empoli dove ero una specie di signor nessuno, si è messo senza esitazione e con semplicità a disposizione: non è vero che ha tradito Napoli, ha voluto lasciare Napoli perché il presidente del Napoli era De Laurentiis”.

Sarri e Londra: “Vivo lontano dalla città, perché son qui per lavorare e non posso sprecare tempo per spostarmi. Non vivo volontariamente lontano dalla città, io vivo volontariamente vicino al centro sportivo”.

Sarri ed Ancelotti: “Ci siamo scambiati dei cordiali messaggi di in bocca al lupo prima dell’inizio della stagione”

Sarri ed il futuro… a Napoli: “Spero di poter tornare un giorno. Può essere l’obiettivo concludere la carriera al Napoli. Ma prima voglio rimanere al Chelsea, in questo splendido club, ancora per tantissimo tempo. Qui è tutto stupendo, non c’è nulla che non vada bene. Un sogno allenare questo club”.