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Il gip di Napoli Vinciguerra ha disposto l’obbligo di firma per i tre manifestanti Pro Pal che lo scorso 25 ottobre sono stati arrestati mentre tentavano di entrare nella Mostra d’Oltremare di Napoli, dove l’azienda farmaceutica israeliana Teva aveva allestito uno stand in occasione della fiera Pharmexpo. A breve i tre manifestanti dovrebbero essere scarcerati.
    
I tre si devono presentare alla polizia giudiziaria il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
Nell’udienza di convalida che si è tenuta stamattina presso il carcere di Poggioreale è caduta fin da subito l’imputazione alle persone arrestate (e loro sì malmenate) della lesione grave con 30 giorni di prognosi per un funzionario della Questura di Napoli. 
 
Anche in conseguenza di questo, evidentemente, non è stata accolta la richiesta di arresti domiciliari del PM, ridimensionata dal GIP in obbligo di firma tre volte a settimana, in attesa del processo. 
Ci sarà sicuramente ricorso – recita il comunicato stampa: si tratta comunque di un’ingiusta afflizione per tre attivisti “colpevoli” esclusivamente di solidarietà con il popolo palestinese, durante un’iniziativa  pacifica, a cui è seguita invece un’inaudita reazione repressiva.
È stata un’evidente rappresaglia, derivata dal fatto che prima alcuni medici erano riusciti ad entrare, poi altri dimostranti avevano beffato l’ingente blindatura, arrivando a contestare la presenza di TEVA all’interno della Mostra. Questo tra gli applausi e il sostegno delle tante persone presenti, dentro e fuori il padiglione.
Una denuncia pubblica di complicità nel genocidio del popolo palestinese e, in particolare, come appunto veniva riportato nella lettera di Sanitari per Gaza rivolta all’Amministratore delegato di TEVA Italia, la devastazione fisica del sistema sanitario e l’omicidio mirato di centinaia di medici e paramedici! 
Una presa di parola, l’ennesima, di fronte al pesante silenzio delle Istituzioni napoletane e del suo Sindaco. Appena pochi mesi fa, il Consiglio Comunale aveva approvato una mozione nella quale il Comune si impegnava a rompere ogni relazione di interesse con Israele per le sue responsabilità nel genocidio e nella pulizia etnica del popolo di Palestina. Una mozione cui non è stato dato alcun seguito, nonostante i diversi solleciti (ultimo il 20 ottobre quando è stata consegnata al Sindaco una lettera in merito).
Quello che è seguito si ascrive alla categoria della rappresaglia gratuita, accompagnata da una ricostruzione surreale.
Non è mai avvenuto il “lancio di transenna” di cui si parlava nella velina della Questura; anzi è opportuno evidenziare che chi manifestava era arrivato al padiglione di PharmExpo semplicemente pagando il biglietto…  
Una vera e propria intimidazione che, come sta avvenendo in altre parti d’Italia verso il movimento che ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza a sostegno del popolo palestinese, mette a nudo la profondità dei legami con lo Stato genocidario d’Israele; una complicità ben individuata dal movimento, che per questo è preso a bersaglio con tale intento repressivo.
Un motivo in più per non fermarsi e rilanciare fin da subito a nuove mobilitazioni: la prima il prossimo venerdì 31 ottobre, alle 17.30, in piazza Del Gesù.