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Napoli – Sono tornati in aula a Napoli gli alunni delle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle medie all’indomani della decisione del Tar Campania che ha sospeso l’efficacia dell’ordinanza regionale che posticipava il ritorno in classe alla fine di gennaio. E dunque oggi la campanella ha suonato per gli alunni che zaini in spalla e accompagnati dai genitori hanno varcato i cancelli delle scuole. Un ritorno che tuttavia divide le famiglie tra quanti sono favorevoli alla ripresa delle lezioni e chi invece avrebbe preferito il ricorso alla Dad per alcune settimane.

Bene che si sia tornati in classe – dice Paolo, papà di una bimba che frequenta la II elementare – l’anno scorso praticamente è stato quasi tutto in Dad ed è stato difficile soprattutto per i più piccoli e inoltre, nonostante l’impegno enorme dei docenti, la Dad non ha l’efficacia dell’insegnamento in presenza”. Genitori che dicono ‘no’ alla Dad anche in virtù della campagna vaccinale anche per la fascia d’età 5-11 anni che – evidenziano – ”ci dà sicurezza”.

Sul fronte opposto, invece, i genitori pro Dad sono ”fortemente preoccupati” dall’aumento della curva dei contagi e ritengono che ”alcune settimane di didattica a distanza non sarebbero state una tragedia ma una garanzia di maggiore sicurezza”.

Ma il rientro in classe non ha scosso soltanto gli ordini inferiori. Gli studenti delle scuole superiori, che avevano ripeso già ieri, sono scesi in piazza per chiedere ”un rientro in sicurezza con mascherine Ffp2 e tamponi gratuiti” e interventi sui trasporti dove – dicono – ”le corse invece di aumentare vengono tagliate e questo causa inevitabili affollamenti sui mezzi pubblici”.

E intanto di scuola oggi è tornato a parlare anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che nel ribadire la sua posizione, ha affermato: ”Una Regione non è obbligata ad aspettare di arrivare in zona rossa, alla drammatizzazione del contagio, per prendere misure preventive. Noi abbiamo una linea diversa per cui le decisioni vanno prese prima che esploda il problema e come ha detto in maniera limpida e fluente il professore Brusaferro il covid non è una banalità”.

Ma nonostante la decisione emessa dal Tar e le indicazioni ribadite dal Governo rispetto alla necessità di aprire le scuole e svolgere la didattica in presenza, alcuni sindaci della Campania hanno deciso di mantenere chiuse le scuole oggi e anche nei prossimi giorni. Secondo il Codacons sono 70 i Comuni della Campania i cui sindaci hanno adottato provvedimenti di chiusura delle scuole. E nei confronti di questi Comuni, l’associazione annuncia che ‘‘in caso di chiusura procrastinata si procederà a denunciare alle Procure della Repubblica competenti i sindaci dei Comuni per il reato di interruzione di pubblico servizio“.