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Napoli – Completo grigio e maglione a collo alto, Sandro Ruotolo arriva al Comitato a trenta minuti dalla chiusura dei seggi per le suppletive al Senato, dove è candidato. Tra le mani un foglio bianco con appuntati alcuni numeri a penna. Seduto su una panchina fuori alla Domus Ars dove è allestito il comitato Ruotolo per Napoli, attende i risultati definitivi.

Ruotolo, c’è un dato su tutti davvero significativo: l’affluenza è bassissima.

“C’è il Carnevale e poi il Coronavirus, il vero elemento”.

Secondo Lei la gente non è andata a votare per questo?

“Sì. Teniamo conto del fatto che a Cagliari la percentuale è stata del 15%. Con il Coronavirus ci sta che ci abbassiamo di qualche punto”.

Non crede piuttosto che ci sia uno scollamento totale tra la politica e i cittadini se nemmeno un nome come il suo, sostenuto da Pd e Luigi de Magistris, è riuscito a unire, a portare i cittadini alle urne?

“Questa è stata una sfida bellissima, è solo l’inizio. Le macerie sono difficili da togliere, le periferie di Napoli sono completamente abbandonate da tutti. Non ricostruisci un rapporto solo con un nome, devi essere consequenziale, dare messaggi concreti. E’ uno sforzo in prospettiva”.