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di Ornella d’Anna

Secondigliano (Na) – Nonostante si sia ormai arrivati ad autunno inoltrato, i bambini della VII Municipalità non possono ancora usufruire del servizio mensa: ad oggi, infatti, le scuole del quartiere compreso tra Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno, non effettuano la refezione. Il motivo è spiegato dai dirigenti della zona: mancano i collaboratori.

Così, in assenza del personale preposto allo scodellamento (cioè, l’inserimento del cibo nei piatti dei bambini, ndr.) ai più piccoli non resta altro che tornare a casa in anticipo.

Grande il disappunto delle famiglie che, proprio questa mattina, hanno fatto sentire la propria voce: “Lavoriamo, paghiamo le tasse e in cambio non chiediamo agevolazioni ma semplicemente vorremmo vedere riconosciuti i nostri diritti, quello allo studio dei nostri figli per esempio, che implica anche l’attuazione e la concretizzazione di tutte le ore che noi genitori abbiamo scelto di far frequentare ai nostri figli a scuola, mensa compresa”, tuona la mamma di una bambina iscritta al circolo didattico Giuseppe Parini.

Il quartiere non è nuovo ai disagi relativi alla refezione: lo scorso gennaio, il consigliere Giuseppe Pistone chiese, con un esposto in Procura, che fosse fatta luce sulla ditta aggiudicatrice dell’appalto mensa, a causa di “gravi incongruenze relative al monte ore per il ciclo di preparazione, al piano dei trasporti e alle proposte di migliorie”. Allora, si parlò di difformità tra costi e servizi. Adesso, il nuovo stop. “Vero é che esistono due paesi, uno a nord a cui sono garantiti una serie di servizi e uno a sud, a cui certi servizi devono sembrare dei privilegi” – concludono i genitori – .”Questa volta non c’entra il Comune ma tutto il sistema scolastico che fa acqua da tutte le parti”.