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Napoli – Sfiducia ai tempi del Covid-19. Undici consiglieri della municipalità Soccavo-Pianura hanno sottoscritto una mozione per mandare a casa il presidente Lorenzo Giannalavigna. Ma perché sia valida per presentarla ne occorrono dodici. Così parte l’appello del consigliere municipale, Pasquale Strazzullo (Fdi) su Facebook per trovare l’ultima preziosa firma: “La firma mancante si potrebbe trovare anche tra altri consiglieri che circa un anno fa pur essendo eletti con la maggioranza hanno aderito al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Anche nel Pd si registrano delusi e scontenti ma al momento restano a guardare” scrive dando anche  qualche suggerimento alla ricerca della firma perduta. “L’opposizione è compatta – scrive sempre Strazzullo tranne il compagno Fabio Tirelli che latita e non ci consente di raggiungere le 12 firme necessarie”.

Ma perché sfiduciare il presidente della nona municipalità in piena emergenza Coronavirus? “La sfiducia è proprio legata all’emergenza – spiega Strazzullo -, con un atto il presidente ha stoppato tutte le commissioni municipali prendendo poi di fatto tutte le scelte in piena autonomia. Per fare un esempio anche la distribuzione delle derrate alimentari, messe a disposizione dall’amministrazione centrale, è stata gestita in totale esclusiva dal presidente e dalla giunta senza informare i consiglieri”. Si tratta in realtà della nota pg 2020/237205 del 20 marzo a firma del presidente e del direttore della nona municipalità, Giovanni Spagnuolo con cui si sospendono le commissioni per evitare i contatti sociali e la presenza fisica “dovendosi considerare – come si legge nel documento – assolutamente prevalente l’interesse pubblico di salvaguardare la sanità collettiva”. Ovvero, limitare al massimo il rischio di contagio. “Si raccomanda i consiglieri – si legge ancora nella nota del presidente – di continuare la loro attività fornendo il proprio contributo istituzionale, soprattutto per ogni problematica connessa all’emergenza Coronavirus”. Ma secondo gli 11 consiglieri (oltre Strazzullo, Giovanni Marino, Mario Paudice, Agostino Romano, Angelo De Falco, Giorgio Longobardi, Mario Stoccuto, Lidia Vecchione, Rosa Caianiello, Elio Izzi, Luigi Zecconi) questo confronto non c’è stato affatto, come denunciano nella mozione. Mozione che per essere presentata ha bisogno di 12 firme, mentre per far cadere il presidente ne occorrono 16.