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Napoli – Blitz all’alba, dopo oltre due mesi scatta lo sgombero del consultorio di Bagnoli. La struttura di via Enea 20, infatti, era occupata ormai dall’inizio di settembre da quattro nuclei familiari che l’avevano, di fatto, trasformata nella propria abitazione. Ma dalle prime luci di questa mattina i locali sono stati riconsegnati all’Asl Napoli 1, proprietaria del bene che era stato chiuso dopo le violente infiltrazioni d’acqua verificatesi l’estate scorsa.

Purtroppo non sono mancate le cattive sorprese. Gli inquilini abusivi, stando a una prima conta dei danni, avrebbero danneggiato alcune attrezzature mediche. Non solo, tutti gli arredi e le cartelle cliniche dei pazienti erano stato stimate in malomodo all’interno di un’unica stanza, così da liberare gli altri locali e poterli usare a proprio piacimento. La buona notizia, invece, è che il quartiere flegreo ritrova finalmente un presidio sanitario di cui ha un gran bisogno. Sono infatti centinaia le donne che usufruiscono dei servizi offerti dal consultorio di Bagnoli. Certo, prima di tornare alla piena operatività sarà necessario eseguire alcuni importanti interventi di messa in sicurezza. L’amianto rilevato nei mesi scorsi pare che sia stato finalmente rimosso, ma adesso tocca intervenire sul consolidamento dei solai. Quanto alle famiglie sgomberate stamattina dalle forze dell’ordine, si tratta di quattro nuclei familiari, gli stessi che a metà luglio avevano occupato l’istituto “Rossini” sostenendo di non avere un’abitazione nella quale poter vivere. Il rischio, a questo punto, è che il problema possa ripresentarsi a breve.

Edvig Mariani, consigliera della Municipalità 10, esprime intanto soddisfazione per l’esito dell’operazione di stamattina: «Il mio augurio è che adesso la Regione faccia fino in fondo il proprio lavoro, restituendo a Bagnoli una struttura di cui l’intero quartiere non può assolutamente fare a meno». Un concetto che poche settimane fa aveva già espresso anche la consigliera Annalisa Mantellini, presidente della commissione Politiche sociali e Welfare, la quale, in occasione dell’approvazione di un importante documento di indirizzo proprio sul tema del consultorio, aveva spiegato: «La notizia della chiusura del consultorio di via Enea ha destato un ennesimo segno di sconfitta per il nostro territorio. Dopo la chiusura del presidio a Cavalleggeri e quello di via Alessandro D’Alessandro, si inizia a immaginare che alcuni stralci di Municipalità siano considerati di serie B. È impensabile che il consultorio di Fuorigrotta, in via Winspeare, possa colmare tutte le mancanze e accogliere l’alto numero di utenza. È il governatore De Luca a doversi far carico di questo scempio: le donne, i bambini, e tutte le famiglie devono riavere il loro consultorio di Bagnoli».