- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – Le vittime di camorra sono allo stremo, chiedono di avere giustizia e di non lasciare a piede libero gli aguzzini di questi terribili atti. “Siamo tutti Simone” è lo slogan di queste persone che cercano giustizia rendendo omaggio ad una vittima.
 
Queste le parole della zia di Gaetano Barbuto, giovane gambizzato a Sant’Antimo: “Vogliamo giustizia. Gli aguzzini di mio nipote sono tutt’ora liberi e potrebbero far del male ad altre persone. Chiediamo il massimo della pena, la vita di un giovane è sulla sedia a rotelle, senza gambe. Siamo stati dimenticati. Chiediamo semplicemente che tutto questa finisca presto, ma passano i mesi e non si sa ancora nulla”.
 
Queste invece le parole del Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli sulla propria pagina facebook: “Le vittime della criminalità, non solo di mafia e camorra, aumentano sempre di più. Tutta la mia vicinanza alle famiglie e a chi soffre, senza colpe, per mano di delinquenti. Tante vite vengono spezzate per sempre o distrutte irrimediabilmente. E invece di pensare ad evitarlo, ad aiutare le persone colpite, si pensa a dichiarare incostituzionale l’ergastolo ostativo. Una misura che prevede nessuna concessione di benefici penitenziari ai condannati per mafia che non si pentono e non collaborano con la giustizia. E’ indispensabile mantenere il massimo rigore rispetto a quei provvedimenti che disciplinano ambiti criminosi. Nessuna clemenza per chi ha seminato sangue, stragi, dolore e terrore. I criminali non cambiano, restano tali, mentre le vittime aumentano. Per non parlare dei colletti bianchi, dei politici e degli intellettuali che si battono per difendere gli omaggi abusivi a baby rapinatori e boss. Rischiamo di diventare un paese che muore di criminalità”.