- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Pozzuoli (Na) – Una mozione, definita “palesemente pretestuosa” dal sindaco Gigi Manzoni, presentata e sostenuta da alcuni consiglieri comunali, ha spinto il primo cittadino di Pozzuoli a lasciare l’aula consiliare. Secondo quanto rende noto un comunicato l’episodio è accaduto oggi durante il consiglio comunale monotematico richiesto dall’opposizione.
La mozione – spiega il sindaco Manzoni – chiedeva all’Amministrazione di procedere ad azioni che non hanno alcuna giustificazione politica e amministrativa. Chi ha governato per anni la città sa bene che i poteri di revoca del concessionario non stanno in capo all’Ente comunale. L’azione che abbiamo messo in campo è finalizzata, con giusto equilibrio e seguendo le procedure previste dalla legge, a velocizzare il completamento degli interventi commissariali già programmati. E’ noto a tutti che la struttura che governa le leggi 887/84 e 80/84 è stata sostituita dalla ‘Direzione generale grandi opere’ della Regione Campania: il presidente De Luca ha avviato un processo virtuoso di chiusura di un capitolo che, da troppi anni, continuava a far gestire alla struttura commissariale interventi e risorse importanti, nonostante il superamento della fase di estrema emergenza”. In piena sintonia e collaborazione con gli altri enti coinvolti, – viene sottolineato nella nota – il Comune ha già definito una procedura che consentirà di aprire il tunnel che collega la tangenziale al porto a breve. Per i due raccordi tangenziale-via Campana, si è deciso di completare i lavori affidando la gestione a Tangenziale di Napoli.
Il lavoro concreto, prezioso e silenzioso che stiamo facendo – ha precisato Manzoni – tende a mettere fine a tutto il sistema di gestione delle opere commissariali e a non lasciare cattedrali nel deserto in questa città. Significa governare con equilibrio, senza scatenare dissidi o guerre ma tentando di portare a compimento, quanto prima, le opere già avviate nel corso degli anni in cui le responsabilità principali non erano in capo a me o alla mia maggioranza”.