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Non è la città in vetrina, ad uso del marketing, ma è Napoli più che mai. Distese di rifiuti speciali e non, sacchetti, ingombranti. Disseminati sul selciato. Immagini senza tempo, consacrate all’eterno ritorno della munnezza. Via Antonino Pio, viale Adriano, via Servio Tullio, strade di Soccavo. Via Evangelista Torricelli a Pianura. E ce ne sarebbero altre. Sono scatti di protesta, inviati da cittadini esasperati. E risalgono a ore tra stanotte e questa mattina.

“Stamattina, prima di arrivare in commissione, considerata la quantità di segnalazioni da parte dei residenti della municipalità – spiega Giovanna Lo Giudice, consigliera Pd della Municipalità 9 -, ho deciso di effettuare un sopralluogo. Ed eccoli lì: rifiuti di ogni genere sversati ovunque, a qualsiasi ora”. Secondo l’esponente della Municipalità, “nonostante alcuni interventi sporadici di bonifica da parte di Asia Napoli e della Polizia Locale, la realtà è che la rimozione sistematica dei rifiuti è del tutto insufficiente”.

Lo Giudice sostiene che “le operazioni di pulizia, quando avvengono, sembrano rincorrere l’emergenza più che prevenirla”. E quindi “il risultato è un circolo vizioso di abbandono, combustione e degrado”. La consigliera è convinta: “Soccavo e Pianura sono ormai simboli di una ferita aperta: discariche abusive crescono nell’indifferenza generale, alimentate da mani anonime che sversano rifiuti di ogni tipo scarti industriali, pneumatici, guaine in gomma, materiali di risulta persino davanti alle scuole e in prossimità di altri luoghi sensibili”. E quando il sole cala, “il fuoco prende il posto del silenzio – racconta Lo Giudice -: roghi tossici sprigionano fumi pericolosi. E non si tratta di episodi straordinari, ma di una drammatica quotidianità”. La consigliera lamenta una “raccolta lenta”. E le interlocuzioni con l’Asia non sarebbero soddisfacenti: “Ci viene ripetuto che i quartieri sono “abbastanza puliti””. Ma se “questa è pulizia, mi chiedo come mai viviamo in questo stato”. Alla partecipata della raccolta, la consigliera chiede di assumersi “la responsabilità di proteggere i cittadini e l’ambiente”, attraverso “un piano strutturato“, e “una rimozione efficace e continua“. E invoca anche “più ascolto e più azione da parte di tutte le autorità competenti”.