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Napoli – Una tragedia, forse dettata dal caso o da una imperizia. Saranno i periti nominato dalla Procura a doverlo accertare. Sta di fatto che un 36enne napoletano, Raffaele Barbato, è morto soffocato da un boccone di mozzarella andatogli di traverso in una struttura psichiatrica dove era ricoverato. La tragedia si è consumata l’11 luglio scorso e dopo la denuncia dei familiari della vittima la Procura di Napoli ha sequestrato la salma e aperto un fascicolo per omicidio colposo. Raffaello Barbato, così come il fratello gemello morto suicida quand’era ancora ragazzino, era affetto da una grave psicopatia manifestatasi fin da quando era adolescente, aveva pure lui tentato di togliersi la vita e per questo, per essere seguito e curato, era ricoverato da anni in strutture specifiche, l’ultima delle quali, dove si trovava da quattro anni, la residenza psichiatrica “Kairos” di Casoria – città dove abitano la mamma e le sorelle -, regolarmente accreditata con il servizio sanitario regionale della Regione Campania e specializzata proprio nella gestione delle “persone con gravi crisi non gestibili in famiglia, psicotici gravi che richiedono un contesto protetto per ventiquattrore e per un lungo periodo” come si legge nel suo sito Internet. Ma da quanto hanno dichiarato i familiari della vittima nella denuncia mercoledì scorso la madre dell’uomo ha ricevuto una telefonata choc dalla residenza psichiatrica in cui le hanno comunicato che il figlio era deceduto in seguito ad un arresto cardiaco. La donna si è precipita nella struttura e qui ha appreso che Raffaello, evidentemente durante la cena, era morto soffocato da un’intera fetta di mozzarella andatagli per traverso, di sette centimetri per tre come risulta nel verbale di intervento dei sanitari del Suem, che hanno potuto solo constatare il decesso, alle 20.43. Sconvolti dal dolore, per chiarire i contorni di una morte assurda e inaccettabile, per il contesto in cui è avvenuta, e per ottenere giustizia, la famiglia della vittima, per il tramite della consulente personale Mila Tizzano, si è affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, e al penalista del foro di Padova, avvocato Marco Frigo. Anche la Procura della Repubblica di Napoli, infatti, intende andare a fondo del grave episodio e il pubblico ministero Viviana Di Palma, sulla scorta della notizia di reato, ha aperto autonomamente un fascicolo per omicidio colposo e disposto l’esame autoptico sulla salma, incaricando come proprio consulente tecnico Antonio Palmieri, medico legale di Napoli: l’incarico è stato affidato il 12 luglio, presso la stazione dei carabinieri di Casoria. L’autopsia è stata effettuata l’indomani, venerdì 13 luglio, e alle operazioni peritali ha partecipato anche Omero Pinto, medico legale con studio in Caserta, consulente di parte per la famiglia della vittima messo a disposizione da Studio 3A. Sabato è quindi arrivato il nulla osta per la sepoltura e si è potuto dare l’estremo saluto allo sfortunato giovane.