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Napoli – Paolo Sorrentino è da sempre tifosissimo del Napoli e innamorato di Diego Armando Maradona. Le vicende calcistiche del Pibe de Oro a Napoli negli anni 80 furono vissute dal regista nel pieno della sua gioventù: all’età di 14 anni ebbe modo di godere dell’arrivo di Diego dal Barcellona. Via via fu un crescendo fino all’apoteosi del primo e del secondo scudetto, rispettivamente nel 1987 e nel 1990, con Sorrentino di soli 20 anni d’età. 

Tutto quel periodo, Sorrentino lo ha riversato nel suo ultimo capolavoro, “E’ stata la mano di Dio”, (da domani al cinema e dal 15 dicembre su Netflix) dove racconta la sua Napoli e se stesso con tutte le gioie, le paure, le occasioni e infine il trionfo della squadra e il godimento dell’uomo quando il Napoli antepose la propria fama, il proprio destino alle altre squadre d’Italia, vincendo i due scudetti. 

Oggi Sorrentino ha voluto esprimere, in una intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, la propria opinione sull’attuale squadra azzurra: “Ho un’ottima impressione. Le partite sono divertenti e questa è la cosa più importante. Spalletti mi sembra molto simpatico, ma non lo conosco. Osimhen è un giocatore e un sogno allo stesso tempo. Poi mi piace la calma di Anguissa, la grandezza di Insigne, la volontà di Politano, l’autorevolezza di Koulibaly, e potrei andare avanti per tutti gli altri”. 

Sullo scudetto il regista Premio Oscar non si sbilancia: “Penso che sia necessaria una conoscenza dal di dentro e io, purtroppo, non ce l’ho”. E poi ha concluso: “Meglio l’Oscar o lo scudetto? Meglio che ci vacciniamo tutti”.