Sono 17 gli indagati nell’indagine che, ieri sera, ha portato all’arresto in flagranza di Massimo Coppola, sindaco di Sorrento (nella foto). Tra loro imprenditori, tecnici comunali e un consigliere di maggioranza. Da quanto si apprende, sono diversi i filoni su cui indaga la Guardia di finanza di Massa Lubrense, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata.
Per l’ipotesi di corruzione, sono passati ai raggi X la gara d’appalto per la promozione del Brand Sorrento, il Progetto per servizi demografici e le Attività di comunicazione “risorsa mare”, la gara per la fornitura di panchine smart, i lavori di adeguamento tecnologico del Cinema Teatro Tasso di Sorrento, il conferimento dell’incarico per progettazione studio di fattibilità percorso pedonale costiero retrostante gli stabilimenti di Marina Piccola – Spiaggia San Francesco. E ancora: la procedura aperta per l’appalto dei lavori di riqualificazione dell’area del complesso eliportuale “Le Tore” di Sorrento, i lavori di recupero funzionale ed eliminazione del degrado sociale per l’edificio adiacente al “Centro Anziani”, la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica in via degli Aranci, il servizio di manutenzione ordinaria dell’impianto di illuminazione cittadino.
Un secondo capitolo investigativo ipotizza i reati di Turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Riguarda l’appalto del Comune per il restyling dello Stadio “Italia”, e una serie di affidamenti all’associazione La Fenice. Quest’ultima, dagli inquirenti è ritenuta gestita di fatto dal sindaco. Sempre per per l’organizzazione di eventi del Comune di Sorrento, affidata a La Fenice, c’è l’ipotesi di peculato. Titolare dell’indagine è il pm Giuliano Schioppi, coordinato dal procuratore capo Nunzio Fragliasso. Massimo Coppola, avvocato dii 48 anni, è stato eletto ad ottobre 2020 con il 60,55% dei voti al ballottaggio. A sostenerlo c’erano 3 liste civiche – ‘Sorrento Adesso’, ‘Viviamo Sorrento’ e ‘Nuova Sorrento’ – ed il Partito Democratico. Nell’ultimo periodo però, il Pd gli aveva tolto il sostegno. Era pronto a ricandidarsi per il secondo mandato.