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Per molti Luciano Spalletti era l’eterno secondo, colui che in Italia non ha mai vinto niente pur mostrando un bel calcio con le sue squadre. Quest’anno però il tecnico del Napoli ha smentito tutti raggiungendo record incredibili: non solo mantiene saldamente il primato nella classifica di Serie A, ma lo fa con un distacco dalle altre senza precedenti. Non era mai capitato infatti nella storia del calcio che a questo punto della stagione una squadra mantenesse ben 19 punti di vantaggio dalla seconda. A fare il tifo per lui non solo i napoletani e i tifosi azzurri sparsi in tutto il mondo, ma anche tanti toscani. “È una persona squisita, merita questo successo”, dicono di lui coloro che lo hanno conosciuto.

Nato a Certaldo in provincia di Firenze, ha trascorso la sua fanciullezza nei dintorni di Empoli. Prima di entrare a far parte delle giovanili della Fiorentina e di esordire come dilettante nel Castelfiorentino, pare abbia cominciato ad allenarsi nel campo sportivo di Avana, una periferia povera di Empoli. All’interno del centro sportivo infatti sono ancora presenti le foto di Luciano e di suo fratello Marcello da bambini alle prese con i primi calci al pallone. “Si allenavano sempre qui – racconta Giulio, custode del campetto-; poi Luciano si è allontanato per intraprendere la sua carriera da professionista, Marcello invece è sempre stato un pilastro di questa comunità. È venuto a mancare due anni fa, durante il Covid. Noi siamo molto legati a entrambi ed è per questo che il centro sportivo è dedicato a Marcello, c’è il suo nome scritto ovunque”. Un grande striscione in suo onore, e tante lacrime e affetto fra le parole di chi lo ricorda: “Marcello era l’anima di questo posto, e ora se questo centro sportivo esiste ancora è anche grazie a Luciano e ai sovvenzionamenti che ci ha fatto arrivare”, continua Giulio.

Una vita tranquilla, poche chiacchiere sui fratelli Spalletti e tanta stima. Luciano pur stando lontano conserva però il legame con le sue origini e torna appena possibile nei posti in cui è cresciuto e in quel quartiere nel quale Marcello è vissuto fino alla sua morte.  Con la sua famiglia gestisce un meraviglioso agriturismo nei pressi di Montaione, situato a una ventina di minuti di auto da Avena. Amante della natura e delle cose semplici e genuine, mai scortese col prossimo: questo si dice di lui. “È sempre gentile con tutti, impossibile non amarlo e stimarlo”, racconta un conoscente. Ancora oggi quando è in congedo dagli impegni sportivi ama tornare in Toscana, nei suoi posti. Così come ha fatto durante la sosta per le nazionali, aspettando la grande sfida in casa col Milan. E come ogni volta non può mancare la tappa al Molo 73, ristorante situato nella zona industriale di Empoli. “È una persona tranquillissima, riservata – racconta un cameriere -. Non ama si parli di lui e rispettiamo la sua privacy, possiamo solo dire che è una persona squisita. Quando viene qui ama ordinare piatti a base di pesce, risotti. Gli piacciono molto gli scampi, ama stare in buona compagnia e conversare coi vecchi amici. Qui è di casa e per noi è un onore ospitarlo”. Le sue serate fuori dal lavoro così le trascorre in semplicità, ma qualche cameriere lo ricorda anche per altro: “È amabile, è un grande allenatore… e poi ci lascia sempre mance generose”. Insomma Spalletti sa come lasciare un bel ricordo di sé anche fuori dal campo.