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Un raid intimidatorio subito da una delle poche luci presenti nel rione della camorra. Colpi d’arma da fuoco contro la sede della Fondazione Famiglia di Maria presente in via Salvatore Aprea, all’interno del rione Villa a San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli. Due proiettili sono stati esplosi contro il portone d’ingresso della fondazione che opera in favore dei minori e delle famiglie che presentano disagi socio-economici.

A denunciare l’accaduto, che sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, è stato il giornalista Sandro Ruotolo che sul proprio profilo Facebook ha raccontato la telefonata ricevuta da Anna Riccardi, presidente della Fondazione: “Ricevere a prima mattina una telefonata, sentire nella voce di chi ti chiama la paura, la rabbia.”Hanno sparato contro il portone”della fondazione famiglia di Maria, periferia est di Napoli, dove si combatte con la cultura per la legalità. Anna, non ti lasciamo sola. La camorra è una montagna di merda”. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia del commissariato di San Giovanni a Teduccio che hanno individuato due fori sul portone d’ingresso e un bossolo a terra.

La Fondazione Famiglia di Maria lo scorso 13 aprile ha ricevuto la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che accolse l’appello lanciato dalla presidente Anna Riccardi dopo l’agguato del 9 aprile quando, nel Rione Villa, venne ucciso a circa 100 metri dalla scuola dell’Infanzia “Vittorino da Feltre” Luigi Mignano, 58enne pregiudicato legato al clan Rinaldi, che accompagnava il nipotino di appena 4 anni. A febbraio c’è stata anche la visita del presidente della Camera, il napoletano Roberto Fico.

Tantissimi i messaggi di solidarietà e vicinanza ai componenti della Fondazione, invitati a non mollare e a continuare ad andare aventi in un territorio difficile. Territorio dove la stessa presidente Anna Riccardi chiese maggiore presenza dello Stato, anche con l’installazione di telecamere. Richieste al momento cadute nel vuoto.