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Quale miglior regalo di compleanno poteva ricevere in dono che il quarto scudetto del Napoli: Aurelio De Laurentiis è al sesto trofeo da presidente, da aggiungere alle tre coppe nazionali vinte con Mazzarri, Benitez e Gattuso, alla supercoppa del 2012, e al terzo scudetto di Spalletti.

Stamattina il presidente del Napoli ha parlato a Radio CRC, radio partner della SSCNapoli, all’alba delle celebrazioni per il quarto scudetto. “Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare quest’onda di una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l’opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano“.

Una festa per la città, ma con responsabilità

Il presidente del Napoli sottolinea quanto sia importante celebrare i traguardi in modo sicuro, senza dimenticare il valore delle emozioni condivise.

“Il bus scoperto? Era già stato richiesto in occasione del terzo scudetto, ed è qualcosa che accende profondamente il cuore dei napoletani. Viviamo questi momenti di gioia, ma facciamolo sempre con attenzione, perché la sicurezza viene prima di tutto e la salute resta il bene più grande che possediamo. Stamattina, il primo dono è arrivato da mia figlia Valentina: mi ha regalato la maglia del Napoli con la scritta ‘Campione d’Italia’.”

Radio CRC, un legame confermato

De Laurentiis rinnova la sua fiducia a Radio CRC, riconoscendone il contributo al progetto azzurro.

Radio CRC come portafortuna? Senza alcun dubbio. Ho deciso di rinnovare l’accordo immediatamente, senza esitazioni. L’ho fatto già un mese e mezzo fa, perché so bene quanto siete stati preziosi come voce del Napoli. Nella nuova struttura sportiva voglio realizzare con voi una postazione radiofonica. E magari anche uno studio televisivo, da progettare insieme.”

L’ambizione non conosce pausa

Alla domanda se si senta appagato, il presidente risponde con determinazione, rivendicando il suo spirito competitivo.

“In quarant’anni, con 400 film, non ho mai conosciuto il fallimento. Al contrario, ho sempre raggiunto grandi risultati: anche nei periodi di maggiore concorrenza, come a Natale, eravamo sempre tra i primi tre. La mia fame non si placa mai: non bisogna cadere nella trappola della monotonia, ma cercare ogni volta la freschezza dell’inaspettato.”

La Champions e le sfide strutturali

De Laurentiis guarda al futuro europeo del club, ma mette l’accento sulle urgenze infrastrutturali che ne condizionano la crescita.

Champions League? Non posso fare promesse. Ma il Napoli è presente, è forte e continuerà a migliorare. Tuttavia, oggi dobbiamo affrontare due sfide concrete: il nuovo centro sportivo e lo stadio. Sono due interventi che richiedono tempo, energie e forti investimenti. Il centro sportivo va realizzato entro settembre, dobbiamo abbandonare Castel Volturno. Devo ringraziare Coppola per la disponibilità, ma trovare il posto giusto non è semplice.”

Uno stadio all’altezza della passione

Il presidente parla della necessità di uno stadio più moderno e funzionale, che valorizzi la potenza del pubblico napoletano.

“Il vero problema dello Stadio Maradona è la distanza abissale tra spalti e campo. Se vogliamo stare al passo con le big europee, questa è una barriera che va superata. Il nostro pubblico vale almeno tre uomini in campo; se fosse più vicino, diventerebbe anche il ventesimo. Sto valutando i costi per riaprire il terzo anello e inserire 45 salottini che offrano un’esperienza diversa.”

Un nuovo modello per il calcio europeo

De Laurentiis critica le attuali dinamiche gestionali del calcio e chiede una riforma guidata dai veri decisori.

“Parlare di rivoluzione culturale nel calcio è necessario. Spesso dialogo con manager eccellenti, ma non sono loro a prendere le decisioni finali. Se al tavolo ci fossero solo i proprietari, molte cose cambierebbero subito. Il fatto che anche il ricchissimo calcio inglese sia sommerso dai debiti indica che qualcosa non va. Bisogna far sedere Ceferin, Infantino e Gravina, capire cosa non funziona e intervenire con coraggio.”

Conte, un uomo oltre il campo

De Laurentiis esprime profonda ammirazione per Antonio Conte, sottolineando la sua statura umana oltre a quella professionale.

Conte? Potete stare tranquilli. È un allenatore di altissimo livello, ma ciò che mi colpisce è la sua straordinarietà come uomo. Stamattina ha voluto fare una preghiera per il piccolo Daniele, e questo gesto mi ha davvero toccato. Non corriamo troppo: ha firmato un contratto triennale. Martedì saremo dal Papa, ma non ho voluto anticiparlo ai ragazzi.”