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Napoli – “Nel 1986 in serie A eravamo 16 squadre, ora siamo diventati 20. Se fossimo ancora 16 con una sola retrocessione, saremmo tutti più felici e competitivi“. Lo ha detto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis a Radio 24. De Laurentiis ha spiegato che “abbiamo squadre che perdono 6-0, ho affrontato il problema con Tavecchio, lui dice che dobbiamo imporci noi. Dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e decidiamo, come fa la Uefa, come rimodulare il calcio. Ma non c’è la capacità reattiva di decidere. Sono in crisi gli uomini che conducono le danze di un calcio che è un’industria. Lo conducono con una mentalità di 20 e 30 anni fa che non paga più. L’Europa è un’altra calcisticamente parlando“. Il patron azzurro ha anche sottolineato il boom dei prezzi sul calciomercato: “Nell’ultimo mercato sono stati spesi centinaia di milioni e tutto è cambiato. Prima quando uno spendeva 50-60 milioni, sembrava che fosse una grande operazione, ora è diventato tutto una follia“.

SCUDETTO – “Se lei viene a casa mia, una volta le offrirò un caffè, vedrà che a casa mia c’è proprio una teca piena di corni che conservo gelosamente. Si dice che non bisogna farli vedere perché si scaricano, invece a me piace proprio caricarli dell’invidia altrui”. 

MERTENS – “Il gol di Mertens? Non me l’aspettavo, ho visto che si girava e ho visto questa palla entrare e sono rimasto basito e incantato”.  “Ho sublimato questa sensazione di incanto gustandola – ha aggiunto il patron azzurro – ogni tanto mi portavano un caffè, ne ho bevuti tantissimi. Mi sono venute anche le palpitazioni su questo gol grandioso. Fargli un regalo? Mertens ci ha fatto lui un regalo, è una cafonata rispondere con un altro”.