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Napoli – “Ora ho paura. Quel giorno sono caduta in una trappola. Più ancora della violenza che ho subito, mi ha fatto male quello che è successo dopo“: sono queste le parole pronunciate dalla ragazza rimasta vittima dello stupro in Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano agli inizi di marzo, nel colloquio con alcuni organi di stampa tra cui Repubblica, Il Mattino e il Corriere della Sera. 

Solo qualche giorno fa sono stati liberati due dei tre carnefici e adesso la 24enne ha paura di ripercussioni da parte loro: “Temo che possano vendicarsi, non si aspettavano che li avrei denunciati. Non abitiamo distanti, potrei facilmente incrociarli di nuovo”. Nonostante ciò si dice pronta a chiamare subito la Polizia se incontrerà quei giovani in strada e dichiara di voler costituire un’associazione per tutti i soggetti a rischio, in particolar modo per le donne. Nel frattempo per il terzo assalitore è atteso il pronunciamento del Riesame nel corso della prossima settimana.

“Io – dice la giovane vittima – sono stata violentata e i miei aguzzini sono liberi. Sono stata un’ingenua. Ora temo la loro vendetta. Quando non c’è giustizia il dolore diventa insopportabile. Avevo pensato di lasciare questa città ma ho cambiato idea”. Parole pesanti come macigni, gli stessi macigni che dovrebbero portarsi dietro i responsabili di questo gesto ignobile.