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Napoli – “L’eco mediatica della notizia mi addolora e mi sorprende, tanto più che interviene in un momento in cui è forte il rischio che questa vicenda si confonda con fatti di natura profondamente diversa. Per quanto personalmente addolorato sono, però, assolutamente sereno circa la legittimità dei miei comportamenti e, soprattutto, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura. Tanto che avevo più volte ripetuto di volermi astenere da qualsiasi dichiarazione”: così il rettore del Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio D’Alessandro. “Nella mia veste di Rettore – aggiunge – sono convinto di aver tenuto sempre comportamenti legittimi e trasparenti. Resto convinto che la magistratura avrà modo di chiarire correttamente i termini di questa vicenda”, conclude D’Alessandro. Il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio D’Alessandro, è indagato dalla Procura di Napoli. L’ipotesi – secondo quanto scrivono Il Mattino, Il Fatto Quotidiano, l’edizione napoletana de La Repubblica ed il Corriere del Mezzogiorno – è quella di aver favorito un figlio dell’ex ministro Zecchino, nell’assegnazione di un posto di ricercatore al Suor Orsola. Nè Ortensio Zecchino, nè il figlio Francesco risultano indagati. A D’Alessandro ed agli altri componenti della commissione, Giovanni Coppola, Anna Giannetti, Alessandro Viscogliosi, è stato notificato un avviso di conclusione indagini. Per il rettore del Suor Orsola, al termine dell’inchiesta condotta dal pm Graziella Arlomede, avanzata l’ipotesi di concorso in abuso di ufficio.