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Napoli – Domenica 9 giugno la dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival 2019, diretto da Ruggero Cappuccio, porta sui palcoscenici napoletani due prime assolute. Si parte alle ore 21 al Teatro Trianon-Viviani con Il silenzio grande, uno spettacolo di Alessandro Gassmann, interpretato da Massimiliano Gallo, una commedia di Maurizio De Giovanni con Monica Nappo, Paola Senatore, Jacopo Sorbini e con la partecipazione di Stefania Rocca. Sempre alle 21, alla Sala Assoli debutta in prima assoluta Ronda degli ammoniti, scritto e diretto da Enzo Moscato, interpretato da Benedetto Casillo, Simona Barattolo, Salvatore Chiantone, Ciro D’Errico, Giovanni Di Bonito, Tonia Filomena, Amelia Longobardi, Enzo Moscato, Francesco Moscato, Antonio Polito, Michele Principe. Replicano In exitu (Teatro Nuovo, ore 19.00), interpretato e diretto da Roberto Latini, e Zinc (Zn) (Teatro Politeama, ore 19.00), spettacolo firmato dal grande regista lituano Eimuntas Nekrosius.

In prima assoluta al Teatro Trianon-Viviani alle ore 21.00 il nuovo spettacolo di Alessandro Gassmann, Il silenzio grande,  interpretato da Massiliano Gallo, una commedia in due atti firmata da Maurizio De Giovanni che vede in scena Monica Nappo, Paola Senatore, Jacopo Sorbini con la partecipazione di Stefania Rocca. 

Scrittore napoletano di fama internazionale, Maurizio De Giovanni, autore di numerosi libri di successo dalla serie de Il Commissario Ricciardi fino ai I bastardi di Pizzofalcone è, per la prima volta, autore di un’inedita commedia in due atti dal titolo Il silenzio grande.

“L’incontro con Maurizio De Giovanni — racconta il regista Alessandro Gassmann— è stato nella mia carriera recente, portatore di novità importanti e di progetti che mi hanno appassionato. In Qualcuno volo sul nido del cuculo l’adattamento di Maurizio mi ha permesso di portare quella storia che trasuda umanità, in Italia nel 1982, conferendole un’immediatezza ed una riconoscibilità ancora più efficaci per il nostro pubblico, regalando allo spettacolo un successo straordinario.

Ho poi approfondito la mia conoscenza delle umanità raccontate da De Giovanni, interpretando l’ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, I bastardi di Pizzofalcone. Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de Il silenzio grande vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente.

Immagino uno spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita.

Questa è una delle funzioni che il teatro può avere, quella di raccontarci come siamo, potremmo essere o anche quello che saremmo potuti essere. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo.

Per rendere al meglio, il teatro necessita di attori che aderiscano in modo moderno ai personaggi e penso che Massimiliano Gallo, con il quale ho condiviso set e avventure cinematografiche, sia oggi uno degli attori italiani più efficaci e completi”. 

Ancora un debutto assoluto alla Sala Assoli, ore 21.00, con Enzo Moscato, autore, regista e interprete di Ronda degli ammoniti. Oltre allo stesso Moscato, in scena Benedetto Casillo, Simona Barattolo, Salvatore Chiantone, Ciro D’Errico, Giovanni Di Bonito, Tonia Filomena, Amelia Longobardi, Francesco Moscato, Antonio Polito e Michele Principe. Il lavoro teatrale affronta il tema della condizione del bambino e dell’adulto prendendo spunto da una lontanissima, oramai quasi mitica, vicenda di cronaca: “Condizione – scrive Moscato – fisica e metafisica, dei tempi e degli spazi. Bambini che, di botto, diventano adulti e adulti che, alla stessa identica maniera, ridiventano bambini, ritornando così nella loro antica classe elementare. Tra l’una e l’altra condizione, da bambini oppure da adulti, il tratto comune che le lega è la Morte. La Morte degli adulti ex-bambini, causata dalla guerra mondiale in atto e la Morte dei bambini – in quanto tali (perché, per crescere, per essere soldati e, quindi, anche per andare in guerra e là morirvi, bisogna prima farla finita con l’esser bambini!). Dimodoché, poi, morire in guerra, da soldati, non sia la prima bensì la seconda morte, che gli accada di sperimentare. Ma ci sono anche bambini che questa “seconda” Morte se la danno da soli – e liberamente – suicidandosi per il terrore di crescere e crepare senza scopo, da soldati, durante una battaglia. E questo è il caso dei bambini che, nel tardo autunno del 1917, si lanciano nel vuoto, orribilmente, spiccando il salto dalle ringhiere interne dei piani alti del complesso scolastico elementare-municipale “Emanuele Gì”, arroccato sui quartieri più poveri e spettrali della popolosa città di “N”. La Ronda degli Ammoniti, nella suddetta scuola, allora è proprio questo”.

 

Al Teatro Nuovo Napoli (ore 19.00) replica In exitu, dall’omonimo romanzo di Giovanni Testori, interpretato e diretto da Roberto Latini, in scena al Napoli Teatro Festival Italia in prima assoluta e frutto di un nuovo scambio con la Compagnia Lombardi-Tiezzi. Mentre al Teatro Politeama (ore 19.00) replica anche Zinc (Zn), uno degli ultimi spettacoli realizzati da Eimuntas Nekrosius in Lituania, e arrivato in prima nazionale al Napoli Teatro Festival Italia.

 

Alle 22.30, infine, appuntamento al Giardino Romantico di Palazzo Reale per il Dopofestival, con un doppio incontro musicale, in apertura Le Città Invisibili  Resoconti di viaggi immaginati, un trio composto da Ciro Riccardi (tromba ed effetti), Marco Castaldo (batteria), Vincenzo Lamagna (basso elettrico), ispirato dai racconti di Calvino che propone brani originali, cercando di trasformare la musica in parola, tra melodie antiche, groove inconsueti e psichedelia. A seguire il concerto di Le Cardamonò, con Antonia Harper (voce e violino), Marta Vitalini (organetto e percussioni), Gioia Di Biagio (organetto e glockenspiel), Claudio Montalto (chitarra e fiati). L’eclettico quartetto propone un repertorio ricercato e retrò di chansons francesi, pezzi onirici e un po’ folli, danze balcaniche e canzoni d’altri tempi.

 

Restano aperte, dalle 17.00 alle 20.00, le mostre a Palazzo Fondi Il meno Fortas di Eimuntas Nekrosius, Mario Francese, 40 anni dopo: una vita in cronaca e Lacci gassosi, ordito del cielo l’installazione interattiva Dans un jardin je suis rentrée.