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Napoli – Nulla di fatto nella procedura di conciliazione in Prefettura, si va verso lo sciopero in Anm. I lavoratori e i sindacati Usb, Orsa e Faisa Confail accendono i riflettori sull’incarico affidato dall’azienda di trasporto pubblico a un giornalista esterno e sui maxi-compensi ai dirigenti e, di fronte al mancato passo indietro della partecipata comunale, annuncia una nuova “prova di forza”. 

«Nessun superminimo è stato ancora abolito salvo che per tre dirigenti – tuonano i tre sindacati – Dirigenti e molti funzionari continuano a percepire in modo automatico mensilmente emolumenti d’oro. L’azienda dichiara inoltre di non aver ancora completato il fabbisogno di personale che sarà pronto forse per fine gennaio. Né tantomeno ci hanno convinto le dichiarazioni dei vertici Anm circa l’incarico affidato al giornalista esterno, semmai si potesse realizzare, visto che l’azienda già impiega da anni una figura professionale a tempo indeterminato ampiamente qualificata nello specifico ruolo di capo ufficio stampa». Uno scenario a tinte a dir poco fosche: «La verità è che ciò che si sta consumando nel silenzio complice di molti, è una pericolosa ingerenza politica che nulla ha a che vedere con la necessità di migliorare la “comunicazione pubblica” di Anm, evidentemente in questo momento interessata solo a fare propaganda politica, mentre il servizio di trasporto diventa sempre più scadente per l’incapacità manifesta dei suoi dirigenti e funzionari. Non ci fermeremo qui, chiederemo in tutte le sedi di ristabilire la legalità e all’amministratore unico di relazionare del fantomatico consulente che guarda caso non conosciamo né tantomeno è stato pubblicato il contratto d’incarico sul sito web aziendale e che di fatto rappresenta un costo aggiuntivo che aggrava la già precaria condizione economico-finanziaria di ANM costretta a ricorrere a procedure fallimentari tutt’ora in corso».

Per i sindacati Usb, Ora e Faisa Confail si va dunque profilando l’ennesimo braccio di ferro sia con il management di via Marino che nei confronti dell’amministrazione comunale, alla qualche riservano una tagliente stilettata: «L’Anm, in quanto società in house providing, è diretta promanazione dell’amministrazione pubblica, di cui è partecipa al 100 per cento, ed è per questo sottoposta al controllo analogo e della Corte dei Conti. Se non bastasse, esiste la delibera 671 del Comune di Napoli del 31 agosto 2012 che vieta esplicitamente il conferimento di prestazioni professionali laddove le competenze si trovano all’interno dell’ente /azienda. Tutti i fatti rappresentati comportano una grave violazione ai principi di buon andamento e di trasparenza, nonché di sana e corretta gestione finanziaria».