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Napoli – Nuovi termovalorizzatori contro l’emergenza rifiuti, il metodo Salvini accende le scontro con il leader della Lega e i 5 Stelle. «In Campania è a rischio la salute dei cittadini come in nessuna altra regione italiana. Non so che abbiamo fatto gli amministratori. Si rischia un’emergenza a livello mondiale, sanitaria e ambientale. C’è stata finora nella gestione dei rifiuti approssimazione e incapacità. Gli Ato sono allo sbando e chiederò il commissariamento di questi enti», ha tuonato stamattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini, durante la conferenza stampa al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sul punto, il numero uno del Viminale è stato categorico: «Serve un termovalorizzatore per ogni provincia. So che la competenza in materia ambientale è regionale ma spero che qualcuno stanotte non dorma o faccia un esame di coscienza».

Il ministro dell’Interno ha quindi risposto così a un giornalista che gli ha fatto notare che sui termovalorizzatori la competenza non è però del Governo: «Il sindaco dice no, la regione dice no, però i rifiuti non evaporano. Io penso che se qualcuno mi sta portando al disastro ambientale faccio il possibile e l’impossibile. Né io né il ministro dell’Ambiente Costa possiamo intervenire d’imperio, ma il problema va risolto». «L’unico impatto sulla salute per cui soffrono i napoletani e campani e’ quello della delinquenza che gestisce il racket dei rifiuti. Non si può pagare un’azienda solo per raccoglierli e poi non smaltirli. E anche qui mi domando: come vengono fatti i bandi e come vengono assegnate le gare. Voglio pensare che sia solo incapacità. Perché se fosse qualcosa di più grave ci sono inchieste in corso», ha concluso Salvini.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Duro l’attacco che a stretto giro di posta arriva contro il ministro dell’Interno dal leader del M5S Luigi Di Maio: «Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali provenienti da tutta Italia non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo. Lotta alla contraffazione, contrasto alle organizzazioni criminali, video-sorveglianza del territorio, bonifiche ed economia circolare. Tutte cose che sono nel contratto e che stiamo affrontando con il ministero dell’Ambiente Di questo Governo».