Primo arresto per il nuovo delitto di spedizione illegale di rifiuti previsto dal decreto Terra dei Fuochi dell’8 agosto scorso e convertito in legge definitivamente il primo ottobre. I militari del Noe di Napoli hanno bloccato il legale rappresentante di una società, un 32enne di San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, accusato di aver effettuato una spedizione di rifiuti pericolosi verso la Turchia. Bloccato il trasferimento in totale di 370 tonnellate di rifiuti, 120 a bordo di quattro automezzi utilizzati per il trasporto e sequestrati, ed altri 250 trovati scoperti nell’impianto aziendale.
Tutto è partito quando i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli, nel corso di un’ispezione finalizzata ad accertare la regolarità delle spedizioni transfrontaliere, hanno sottoposto a controllo un carico di rottami ferrosi, prodotti da una società di Caivano (Napoli), destinati attraverso al trasporto via nave ad un’acciaieria turca, quale materiale per la fusione in altoforno.
Nell’ambito dell’attività ispettiva, i militari, con il supporto di personale dell’Arpa (l’Azienda regionale per la protezione ambientale della Campania), hanno accertato che i rottami, frammisti a rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi erano accompagnati da una falsa documentazione attestante inesistenti attività di trattamento/recupero. Si trattava, in particolare, secondo quanto emerso dai controlli condotti dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Napoli di filtri d’olio, parti di batterie esauste, legno, gomma, poliuretano, schede elettroniche, parti meccaniche di veicoli non bonificati, parti di biciclette, elementi combusti, elementi metallici ossidati, pneumatici, telai di biciclette, imballaggi metallici contenenti residui di oli e/o grasso, cavi elettrici). In realtà, il materiale era destinato per lo smaltimento illecito, presso uno stabilimento di Izmir (Turchia), attestando che si trattava di Mps (materia prima seconda), oggetto di una preliminare attività di trattamento. A bordo di quattro automezzi sono stati trovate così 120 tonnellate di rifiuti.
Il controllo è stato esteso anche presso l’impianto aziendale, per accertare proprio la regolarità delle operazioni di recupero. Le verifiche sul posto hanno confermato l’ipotesi investigativa, tanto che i Carabinieri del reparto speciale dell’Arma hanno proceduto al sequestro di ulteriori 250 tonnellate di rifiuti speciali, anch’essi destinati all’acciaieria turca, e qualificati falsamente, anche quest’ultimi, come “materia prima secondaria”.
Terra dei Fuochi, primo arresto per spedizione illegale rifiuti

Tempo di lettura: 2 minuti