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Anche trenta telefonate anonime al giorno per gridarle che l’avrebbe sfigurata con l’acido, che l’avrebbe scannata e che era disposto a farsi anche trent’anni di carcere. E’ uscita da un vero e proprio inferno la donna di Ercolano a cui l’ex aveva reso la vita un incubo. Il suo aguzzino, un 36enne pregiudicato, è finito in carcere con l’accusa di stalking. Non si rassegnava alla fine della loro relazione sentimentale che aveva trasformato in una tortura, e la minacciava di morte o di sfregiarla.
I carabinieri della tenenza di Ercolano, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli (IV sezione, tutela delle fasce deboli, sostituto procuratore Emanuele De Franco, procuratore aggiunto Raffaello Falcone) hanno eseguito a carico dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli.
Secondo l’accusa, l’uomo, che abita a Portici, in provincia di Napoli, voleva riallacciare la relazione con la sua ex compagna. In un primo momento ha inviato messaggi sul telefono cellulare e si è presentato sotto casa. Dopo i continui rifiuti, ha iniziato a minacciarla di morte e, in più occasioni, anche di sfigurarle il viso con l’acido, fino a pedinarla in ore notturne e a provocare danni alla sua auto. Stanca delle continue vessazioni la vittima, fortemente intimorita, ha denunciato gli episodi ai carabinieri.
Eppure la donna era riuscita ad allontanarsi da quell’uomo violento. Poi si è fidata delle sue promesse. Lui l’aveva rassicurata dicendole che la loro relazione da quel momento in poi sarebbe stata civile, senza morbosa e incontrollabile gelosia. Una promessa vana però visto che, dopo appena un paio di settimane, si è presentato a casa della donna, completamente ubriaco, per invitarla a uscire con lui.
Al rifiuto si è trasformato in una furia, l’ha colpita ripetutamente impugnando le chiavi dell’auto fino a provocarle enormi lividi in diverse parti del corpo. L’ultima aggressione subìta dalla vittima risale ad appena qualche giorno fa, il 19 novembre, quando dopo averla pedinata le ha frantumato il parabrezza della sua vettura che era parcheggiata. Qualche giorno prima, il 14 novembre, il 36enne in una telefonata minacciosa disse che i suoi problemi giudiziari con la ex moglie erano terminati e che, quindi, ora aveva tutto il tempo di dedicarsi a lei: “Non dormirò la notte per stare appresso a te”.