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Napoli – Si sa, il tifoso del Napoli ama la propria squadra più di qualunque altra cosa al mondo. Alcuni credono che sia una questione di vita o di morte. Posso assicurarvi che è molto di più. “Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”, diceva Pier Paolo Pasolini. Ed è proprio la parte sacra che qui si vuol prendere in considerazione, che di eventi profani e delittuosi le cronache calcistiche ne sono fin troppo piene. La parte vera del calcio, quella pura e nobile, quella  intramontabile.
Un tifoso membro del Napoli Club Valle Telesina, che in piedi sugli spalti dello stadio Franchi, non riesce a capacitarsi della sconfitta della sua squadra del cuore e scoppia in lacrime. Ciò che è accaduto al fischio finale di Fiorentina-Napoli ha tramandato nel ricordo d’ogni persona la consapevolezza di poter credere che nel calcio ci possa ancora essere lo spazio per vivere meravigliosi momenti di puro sentimento. Si può chiamare in mille modi: tifo, passione, fede, amore. È quella che scorgi negli occhi di un tifoso sordomuto di Sant’Agata de’ Goti, sugli spalti dello stadio di Firenze. Le lacrime di Luigi Fusco hanno detto tanto. “No, non è vero, non può essere vero, non può finire…“. Questo il suo pensiero in quell’istante. “Quando una passione è forte, diventa parte integrante della tua vita,  – commenta così Luigi – allora ogni vittoria ogni sconfitta viene vissuta a 360 gradi, ti emozioni, esulti e sogni quello Scudetto che prima o poi arriverà. Il mio cuore da tifoso batte sempre per il Napoli, orgoglioso come sempre di questa squadra, nella gioia e nel dolore. Non mollare mai! Forza Napoli”.
Nel calcio dominato da montagne di soldi, per una sera le lacrime di Luigi hanno fatto irruzione sul campo e negli spalti a confermarci il senso di passione per questo sport.

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