- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – “Io non posso pagare per la famiglia di mia moglie. Lei è una incensurata come me, che cosa c’entriamo noi con la camorra? Ci calunniate e adesso siamo siamo stanchi”. Per la prima volta Tony Colombo, il neomelodico napoletano del momento con un milione di seguaci sui social e concerti in tutta Italia, risponde alle accuse di collusione con la malavita. Con lui, ospite della trasmissione di La7 Non è l’Arena, anche la moglie Tina Rispoli, ex moglie di Gaetano Marino, boss della camorra ucciso nel 2017 a Terracina e il direttore di Fanpage, Francesco Piccinini. Le accuse contro Colombo e la moglie sono incalzanti, ma lui parla “di fiction montata ad arte per fare audience”.

Quando vado a cantare non chiedo la carta di identità degli ospiti o di chi mi paga. Io canto? Prendo i soldi e me ne vado – dice – lo fanno tutti a Napoli. Lo hanno fatto prima di me mostri sacri come Nino D’Angelo o Gigi D’Alessio. Se i camorristi fanno una festa in un ristorante anche il ristorante è della camorra? Questa è una cretinata”. Sui rapporti con il clan Marino di Secodigliano e sull’ex marito di Tina, Gaetano ucciso in agguato di camorra, taglia corto: “Io non conosco nessuno. Non ho mai avuto soldi da nessuno per pagare i miei debiti come dice Tommaso Prestieri”. Quest’ultimo, ex boss del rione Monterosa, e anche impresario dei neomelodici, ha raccontato alla Dda di Napoli, che Colombo aveva avuto 16 mila euro in prestito dal clan Marino per ripianare i suoi debiti con alcuni allestitori di un palco. “Quando Marino fu ucciso Colombo dovette scappare da Napoli per tre mesi. Poi salì a Napoli un siciliano e lo fecero cantare di nuovo”. Tina Rispoli ha sempre detto di non sapere che suo marito fosse un boss: “Non è mai stato condannato per camorra”, ha detto con decisione e “contro di me ci sono solo accuse infondante”. Quando le contestano che un uomo oscurato in volto e con la foce modificata intervistato da un invito della trasmissione ha detto di lei che andava a prendere i soldi degli incassi della droga anche in pigiama la sera o la mattina presto, sbotta. “Mio marito era un bravo marito e una schifezza del genere non l’avrebbe mai consentita”. Gaetano Marino, che non aveva le mani, viveva di pensione: “Mille euro al mese”, dice Tina. Ma il loro tenore di vita era alto: “Ho vinto al lotto e mio marito ha preso 100 milioni di lire di arretrati per la pensione di invalidità”. Con questa provvista hanno comprato undici tra appartamenti e negozi: “Sono scantinati”, replica. Infine un passaggio sul concerto a piazza del Plebiscito e sul matrimonio trash con carrozza, giocolieri, musicisti in corte da Secondigliano. “Ero autorizzato, anzi mi avrebbe dovuto sposare anche il sindaco di Napoli ma era impegnato quel giorno”, ha detto Colombo. E sulla presenza di pregiudicati al matrimonio ha detto: “Il mio era un matrimonio a porte aperte”.