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Napoli – Su disposizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli si comunica che, oggi, la Squadra Mobile ha tratto in arresto Patrizio Bosti, riconosciuto capo dell’ “Alleanza di Secondigliano”, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma per l’esecuzione della pena residua di 6 anni, 8 mesi e 7 giorni di reclusione.

Quando era arrivato nel suo rione, nella zona orientale di Napoli lo hanno salutato con un’esplosione di fuochi d’artificio. Patrizio Bosti, 62 anni, detto “‘o patrizio” era detenuto dal 10 agosto del 2008 quando fu arrestato a Girona in Spagna dopo circa tre anni di latitanza. Recluso al carcere duro a Parma, Bosti era stato liberato dal Tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia dopo una istanza su calcolo di un cumulo di pene concorrenti ma con estrema probabilità il boss il calcolo era errato e questa mattina è arrivata l’esecuzione di un’altra sentenza.

Inizialmente il magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia gli aveva riconosciuto 2.868 giorni di detenzione inadeguata (nei carceri di Poggioreale, Bellizzi Irpini, Rebibbia, Regina Coeli, Trani, Palermo – Ucciardone e Parma), concedendo la scarcerazione con 286 giorni in anticipo, quindi il 14 luglio; con un successivo calcolo, chiesto dagli avvocati di Bosti, erano stati conteggiati altri 974 giorni di detenzione “inumana e degradante”, aggiungendo quindi altri 64 giorni di riduzione pena e il risarcimento di 2,.672 euro per i restanti 334 giorni.

Il boss è ancora al vertice dell’Alleanza di Secondogliano il cartello camorristico che riunisce i clan Mallardo, Licciardi e Contini che controlla buona parte della città. Complessivamente ha scontato 30 anni di reclusione, per associazione per delinquere, estorsione, concorso in omicidio e altri reati, tutti con l’aggravante mafiosa.