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Torre Annunziata (Napoli) – E’ guerra tra il clan Gionta e il Gallo-Cavalieri per il controllo delle piazze di spaccio a Torre Annunziata. Dopo l’omicidio di Alberto Benvenuto Musto, il 32enne ammazzato il 5 giugno in via Roma i killer ieri notte hanno risposto. Nemmeno il tempo di elaborare il lutto delle otto vittime del crollo, ecco che la camorra torna a sparare a Torre Annunziata. Il sistema non ha rispetto nemmeno della tragedia del crollo della palazzina di Rampa Nunziante, che ha sconvolto la cittadina e torna far sentire, pesante, la sua presenza. Una “stesa”, con obiettivo un’auto parcheggiata in strada ed un’abitazione, a ridosso di Palazzo Fienga. Dieci colpi di pistola, esplosi di giorno, nella mattinata di ieri in via Castello. E’ successo a pochi metri da un locale che nel 1984 si chiamava ‘Circolo dei Pescatori’ e fu teatro della più grande tragedia vissuta a Torre Annunziata nel dopoguerra. Quella volta morirono otto persone: fu la strage di Sant’Alessandro, voluta dalla camorra per colpire l’allora boss emergente della nuova famiglia Valentino Gionta, che invece riuscì a salvarsi. La città che vuole ripartire, la partecipazione della gente, la solidarietà.