- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Torre del Greco (Na) – Questa mattina 5 marittimi si sono incatenati all’ingresso della chiesa del Carmine in pieno centro a Torre del Greco. Altri due sono saliti nella parte superiore della parrocchia minacciando di lanciarsi giù.

Esasperati e con il rischio concreto di trovarsi l’indomani senza occupazione, sono queste le cause del forte gesto legato al possibile fallimento della Moby-Tirrenia, l’azienda che lascerebbe senza lavoro ben 5.800 marittimi del Sud Italia.

Momenti di tensione nella città del corallo, quando i manifestanti hanno occupato la chiesa cittadina con sette lavoratori nostrani del gruppo Moby-Tirrenia. La decisione di protestare nasce dall’enormi difficolta riscontrate per imbacarsi, a causa dicono, della polemica scoppiata nei giorni scorsi tra l’armatore Vincenzo Onorato, proprietario della compagnia, e Unicredit.

«Oggi la UniCredit dichiara fallimento della società, 5800 famiglie a casa. Non ci muoviamo da qui». Così dichiara Vincenzo Accardo, presidente di Marittimi per il futuro, ribadendo i motivi della mobilitazione. Le proteste sono ancora in corso, con i marittimi che hanno affisso alcuni striscioni attorno piazza Palomba e a ridosso della chiesa occupata.

Publiée par Vincenzo Accardo sur Lundi 4 novembre 2019

Di Alessio Liberini