La prima sezione della Corte di Cassazione ha annullato – con rinvio – l’ordinanza con la quale il tribunale del Riesame ha confermato la gravità indiziaria a carico di Vincenzo Caiazzo, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga per conto del clan Licciardi.
Per la Dda di Napoli Caiazzo – difeso dall’avvocato Luigi Senese – è uno stretto di collaboratore di Antonio Bruno, a sua volta referente della famiglia Licciardi (componente la cosiddetta Alleanza di Secondigliano) nel rione Don Guanella.
Di recente Caiazzo, ancora difeso dall’avvocato Luigi Senese, ha ottenuto, sempre dal Riesame di Napoli, l’annullamento – per assenza della gravità indiziaria – dell’accusa di avere preso parte il 6 settembre 2019 all’omicidio del 28enne Domenico Gargiulo, soprannominato “l’immortale”, come il personaggio interpretato dall’attore e regista Ciro Di Marzio in “Gomorra”, per il quale era stato arrestato lo scorso aprile. Con lui, vennero arrestate dalla Squadra Mobile di Napoli anche altre cinque persone, tra cui proprio Bruno.
L’udienza preliminare che vede Caiazzo nuovamente imputato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga per conto del clan Licciardi (in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso) è stava fissata dinnanzi al Riesame di Napoli il prossimo 28 novembre.
Traffico di droga, nuova udienza per luogotenente clan Licciardi

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