La speranza ha il volto di un oncologo napoletano 48enne. A Davide Melisi è legato probabilmente il primo caso in Italia di tumore pancreatico a risposta completa. Siamo nell’agosto 2022 e Laura Rosi, paziente di 38 anni, risulta completamente guarita da un tumore terminale al pancreas. La patologia era ritenuta inoperabile nel maggio di tre anni prima. Un’evoluzione del quadro clinico dovuta ad una nuova terapia sperimentale, messa a punto dal professor Melisi, ricercatore Airc e responsabile dell’Unità di terapie sperimentali in oncologia al policlinico di Borgo Roma a Verona. “Questa giovane donna, un vulcano di ragazza – ha spiegato l’oncologo al Corriere del Veneto -, mi si è presentata tre anni fa con una diagnosi terribile, portata in braccio da parenti – racconta Melisi – Abbiamo subito iniziato uno studio clinico su di lei con farmaci sperimentali uniti a chemioterapia (un farmaco inibitore di Tgfbeta, sviluppato grazie ai fondi per la ricerca di Airc). Laura è stata bene per circa un anno e mezzo, ma poi la malattia è ripresa. Allora abbiamo deciso di studiarla con una nuova tecnologia, la «Ngs», una tecnica di lettura del genoma del tumore, che segnala quali mutazioni sono in corso nel gene chiamato Ret“. E qui sta la svolta. “Questa nuova terapia che consiste nell’assunzione di pillole senza ausilio della chemioterapia – ha chiarito il professore – in soli due mesi ha mandato in totale remissione il tumore. Ha dato risposta completa, vale a dire che è completamente guarita, le cellule tumorali sono tutte morte. È una terapia ancora sperimentale e non ancora approvata, ma sta dando grandi risultati anche in altri pazienti che stiamo trattando, soprattutto per tumori alla tiroide. Ma l’eccezionalità di questo caso è che sino ad ora non era mai stata tracciata questa mutazione Ret in un tumore al pancreas“.
Classe 1976, sposato e padre di tre figli, Melisi si è laureato in Medicina e Chirurgia alla Federico II (110/110 con Lode). “Sin dalla sua formazione presso l’Università degli Studi di Napoli che – si legge sul sito dell’ateneo scaligero – durante le esperienze lavorative presso l’MD Anderson Cancer Center di Houston, Texas, l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Napoli ed, oggi, l’Università degli Studi di Verona, il Prof. Davide Melisi si è interessato di ricerca oncologica di base, traslazionale e clinica, occupandosi dello sviluppo sia preclinico che clinico di nuove strategie terapeutiche, in particolare, per le neoplasie del tratto digerente”.
Nel 2011, ha ricevuto uno dei finanziamenti più prestigiosi e competitivi dell’Airc, lo Start-Up grant. Si trattava del più grande finanziamento dedicato alla nascita e crescita di nuove unità di ricerca sotto la guida di giovani ricercatori di talento, che cerchino la possibilità di diventare scienziati indipendenti in Italia dopo una esperienza all’estero di successo. Grazie a questo, ha creato l’unità di ricerca di Oncologia Clinica Molecolare dell’Apparato Digerente presso l’Università degli studi di Verona. I principali progetti di ricerca sono tesi all’identificazione dei meccanismi molecolari responsabili per la resistenza delle neoplasie del tratto digerente ai classici agenti chemioterapici ed ai più recenti farmaci a bersaglio molecolare. Nella sua attività clinica, l’oncologo partenopeo effettua una media annua di circa 800 visite per nuovi pazienti. Dal novembre 2020 è anche abilitato per le funzioni di Professore di I fascia.
(Foto Davide Melisi – Facebook)