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Napoli – Ergastolo per 6 imputati, 20 anni per pentiti Antonio Lo Russo e Biagio Esposito. Ecco le richieste del pubblico ministero della Dda Enrica Parascandolo al termine della requisitoria nel processo per il duplice omicidio di Massimo Frascogna e Ruggiero Lazzaro, uccisi in un circoletto ricreativo in via Janfolla a Miano, sciolti nell’acido e sepolti. Il doppio agguato maturò all’interno del clan Amato-Pagano il 26 luglio 2007 ed ebbe come movente un pestaggio che le vittime avevano compiuto ai danni di un cliente della piazza di spaccio. Il massimo della pena è stato chiesto per Cesare Pagano detto “Cesarino”, ai vertici della cosca, e per Oscar Pecorelli e Raffaele Perfetto, Rito Calzone, Giuseppe Gallo e Mario dell’Aquila, difesi dagli avvocati Luigi Senese, Domenico Dello Iacono e Annalisa Senese. Di Frascogna e Lazzaro si persero le tracce quella sera. Le indagini ipotizzarono la matrice camorristica, ma è stato con il pentimento di Biagio Esposito detto “Biagino” e del giovane ex boss di Miano che è stato possibile chiudere il cerchio.

Secondo la ricostruzione della procura antimafia, i due affiliati erano sentinelle impegnate nelle piazze di spaccio gestite dagli Amato-Pagano, sospettati dal clan di aver picchiato un ragazzo senza motivo e per questo il boss decise di eliminarli. Allora gli Amato-Pagano avevano un accordo con i Lo Russo in base al quale si scambiavano i killer. Fu così che Lo Russo accettò di far uccidere i due dai suoi uomini. La trappola fu congegnata abilmente, facendo credere che il boss soprannominato “Cesarino” era disposto a chiudere un occhio su quel pestaggio. Frascogna e Lazzaro uscirono di casa in moto e si recarono all’appuntamento senza temere alcunché. Appena entrarono nella sala biliardo furono uccisi a colpi di pistola. Il loro sangue macchiò il grande tappeto che il commando aveva steso per coprire il pavimento della sala ed eliminare ogni traccia il più velocemente possibile.