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Il Tribunale di Nola ha condannato Nuova Sacelit srl e Italcementi spa a risarcire con oltre un milione di euro i familiari di un lavoratore morto nel 2017 a causa di mesotelioma pleurico da esposizione ad amianto.
Secondo quanto rende noto l’Osservatorio Nazionale Amianto il giudice ha riconosciuto la responsabilità delle aziende per violazione dell’obbligo di sicurezza sul luogo di lavoro, stabilendo che la malattia mortale fu provocata dalla prolungata esposizione alle fibre di amianto nello stabilimento Sacelit di Volla (Napoli), dove S.M. aveva lavorato dal 1974 al 1992 come elettricista.
“Questa sentenza rappresenta un atto di giustizia che arriva dopo anni di dolore e di attesa” – dichiara l’ avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e legale dei familiari – “È il riconoscimento, non solo della responsabilità di chi ha esposto i lavoratori a un pericoloso cancerogeno come l’amianto, ma anche della sofferenza profonda di un’intera famiglia costretta a convivere con la perdita e con l’ingiustizia. Ogni decisione come questa restituisce dignità alle vittime e rafforza la speranza che nessuno debba più morire per il proprio lavoro”.