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Napoli – Fine settimana all’insegna dello sport nelle acque del Golfo di Napoli, dove si è disputata la II tappa del Circuito nazionale della classe 29er di vela, organizzata dalla Fiv e dal Circolo Italia, che ha visto gareggiare oltre 50 equipaggi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Alla Rotonda Diaz, dove si sono radunati dalle prime ore del mattino i giovani velisti, anche lo stand e le «vele» dell’Universiade Napoli 2019; un’iniziativa realizzata in collaborazione con Fiv per promuovere l’evento a 100 giorni dall’inizio. Tanti i napoletani e i turisti che hanno voluto sapere di più sulla 30^ Summer Universiade che si svolgerà dal 3 al 14 luglio a Napoli e in tutta la Campania. Il programma, le località coinvolte, i Paesi partecipanti. Diverse persone, giovani e meno giovani, hanno colto l’occasione per proporsi come volontari e registrarsi sull’apposita piattaforma on-line. «Ho iscritto mia figlia», ha detto un giovane papà napoletano, «perché vorrei farle vivere un’esperienza internazionale interessante per la nostra città e per la sua formazione».

«Aver avuto accanto a noi in questa due giorni di sport lo stand dell’Universiade è il miglior risultato di questa sinergia che si è creata con il Comitato Organizzatore: la vela è sport opzionale a Napoli 2019, e sin dall’inizio di quest’avventura la Federazione ha voluto dare il massimo supporto per trovare la formula più coinvolgente possibile nell’unire le capacità organizzative dei Circoli campani di vela a quelle dell’evento», ha sottolineato Francesco Lo Schiavo, presidente della Federazione Italiana Vela/Campania. «Promuovere insieme la prossima Universiade – è stato il commento di Roberto Mottola, presidente del Circolo del Remo e della Vela Italia – è una cosa che ci riempie di orgoglio, perché di fatto rappresenta una grandissima manifestazione, seconda solo all’Olimpiade. Porterà a Napoli e in Campania tantissima gente, e sarà anche un modo per promuovere l’immagine della città e dell’intera regione; tutti i napoletani e i campani dovrebbero fare qualcosa nel loro piccolo per dimostrare l’accoglienza e l’ospitalità di cui siamo capaci alle migliaia di stranieri che arriveranno da così tanti Paesi diversi».