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di Ornella d’Anna

Napoli – Brutte notizie per gli studenti universitari che attendono le borse di studio Adisurc . In barba al diritto allo studio, sembra proprio che la situazione sia ancora in alto mare e che prima del prossimo anno non saranno sbloccati i fondi. Nonostante, infatti, dall’azienda della Regione Campania abbiano fatto sapere che, con un decreto dello scorso ottobre, “è stata ordinata la riemissione di 595 quote di borsa di studio, premio laurea e rimborso tassa regionale in favore di studenti dell’Università Federico II, per vari anni accademici pregressi fino al 2016/2017”, non è stato attivato nemmeno l’iter dei Por e la data di avvio continua a slittare. “In realtà auspichiamo un rapido miglioramento” – sottolinea Salvatore Angelino, rappresentante degli studenti nel Cda Adisurc -. “Sono stati già coperti il 100% degli idonei, anche perché idonei non beneficiari non ce ne sono più, grazie anche all’ausilio della Regione. Entro il 31 dicembre cerchiamo di chiudere tutto il saldo della seconda rata Por per l’anno 2017/2018 e probabilmente entro fine novembre chiuderemo quello 2018/2019. Certo gli studenti si lamentano, ma meno di prima. L’organo c’è e ha voglia di lavorare ma bisogna dare tempo e modo per rimettere in moto la macchina.

È una situazione ingarbugliata, quella delle borse accademiche: i problemi con i quali fare i conti sono tanti. Due quelli più seri: da una parte, l’Adisurc si è trovata a dover fronteggiare i disavanzi lasciati “in eredità” dalle aziende precedenti, molte di queste nel frattempo commissariate. Uno su tutti: i 4milioni di euro di acconto che l’Adisu – il vecchio fornitore della Federico II – non aveva pagato.

Fino al 2017 i fornitori erano ben 7, uno per ogni Università, e provvedevano autonomamente all’erogazione del servizio. Dal 1 gennaio 2018, invece, è solo uno l’Ente a cui è affidata la gestione delle migliaia di domande che provengono da ogni ateneo. Da questo deriva l’altro scoglio: a fronte di ben 21mila borsisti idonei c’è solo una persona dello staff che deve provvedere a valutare la correttezza delle domande. Sì, proprio così: un funzionario. Da solo. Se a questo si aggiunge che l’Adisurc sta ancora operando la trasmigrazione di tutti i dati presenti dalle vecchie piattaforme alla nuova e che il responsabile del servizio si occupa non solo di borse e rimborsi mensa ma anche dei posti alloggi e dell’Erasmus, il ritardo è presto servito. “Il 7 novembre abbiamo tenuto delle audizioni in Regione in merito alla faccenda”  – spiega il consigliere M5S, Luigi Cirillo che se ne sta occupando in prima persona già da tempo – . “Quando gli incartamenti Por arrivano, in circa 10 giorni si gestiscono ma se non si fanno nuove assunzioni e non si mette a regime l’Ente, avremo sempre le stesse criticità. Manca la forza lavoro e, da Caldoro a De Luca, nessuno si è mai occupato di gestire meglio la cosa. E’ impensabile che ad oggi, nell’imminenza della terza annualità, ancora non si sia provveduto a fare un piano di serio di implementazione del personale”.