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Questa sera, alle ore 20, la comunità di Cappella Cangiani, a Napoli, si riunirà in preghiera, in piazzetta Pica al rione Alto, sul luogo dove si è consumata la tragica morte dei tre operai coinvolti nell’incidente sul lavoro.
I sacerdoti del quinto Decanato della arcidiocesi, insieme ai fedeli, guideranno la recita del Rosario in suffragio delle vittime, esprimendo vicinanza spirituale ai familiari colpiti dal dolore.
Durante la veglia sarà letto un messaggio di cordoglio del cardinale Mimmo Battaglia, impossibilitato a partecipare poiché impegnato a Roma per il Giubileo dei Giovani.
La comunità si stringe attorno ai parenti delle vittime, per ribadire con forza che “non si può e non si deve morire di lavoro”.

La Uil Campania e l’organizzazione di categoria Feneal regionale hanno dato mandato ai propri legali per costituirsi parte civile nel procedimento per la strage dei tre operai di venerdì scorso a Napoli. “Non possiamo girarci dall’altra parte di fronte all’ingordigia del profitto a discapito della sicurezza. Diventa per noi, con la Uil nazionale, necessaria la costituzione di parte civile nei confronti dei responsabili che hanno provocato la morte di tre lavoratori. E la categoria si sta attivando per aiutare concretamente le famiglie, sia in questa fase immediata e anche se avessero bisogno di un supporto legale”, dicono Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, e Andrea Lanzetta, segretario generale della Feneal Uil Campania.

Napoli, tre operai morti al Rione Alto: parlano i testimoni della tragedia