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Bologna – Torna a parlare Simone Verdi e lo fa in un periodo di tregua “apparente”. Un infortunio lo sta costringendo ai box e allora, lontano dai pensieri del campo, il talento del Bologna può ritagliarsi un attimo tutto per se stesso. Un attimo per fare chiarezza su quello che poteva essere e invece non è stato. Il trasferimento al Napoli sembrava cosa fatta, poi il dietrofront ha improvvisamente fatto saltare il banco. A raccontare cosa è successo è lo stesso ragazzo di Broni, intervistato dal Corriere della Sera.

«Non ho detto no al Napoli, ho detto sì al mio percorso al Bologna: non potevo andarmene a gennaio dopo tutta la fiducia che ha riposto in me quando venivo dalla retrocessione col Carpi», racconta l’esterno offensivo di Roberto Donadoni, «ho dovuto sentire tante falsità, cose brutte persino sulla mia famiglia e sulla mia fidanzata, che avrebbero interferito nella scelta. Poi ho sbagliato, sarei dovuto intervenire subito per spiegare e calmare le acque: invece la mia riservatezza, che ritengo un pregio, ha peggiorato la situazione».

I motivi, che hanno generato la “delusione” del presidente De Laurentiis, sono presto spiegati.«L’offerta del Napoli poteva cambiare la mia carriera, lo so. Ma, dopo avere giocato già in sei squadre, a 25 anni qui ho trovato per la prima volta la mia casa calcistica. Sento di avere un progetto da condurre fino a giugno», prosegue Verdi, «forse ho mandato un messaggio sbagliato. Ma sia chiaro: il problema non era Napoli, e non ho mai detto sì per poi cambiare idea».