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Napoli – La scelta è ardua perché rivelatrice del profilo non solo grafico, ma politico che assume Forza Italia in vista delle prossime elezioni comunali di Napoli. Per questo, il primo stock di 8 bozze del simbolo che fino a stamattina era stato preso in considerazione dai berlusconiani in corsa per Palazzo San Giacomo è stato sostanzialmente bocciato.

Certo, nessuno vorrebbe stare nei panni del grafico incaricato di riassumere in un solo simbolo la Forza Italia che non rinuncia alle sue radici e alla sua indentità, quella della bandiera tricolore tradizionale, e quella che a Napoli deve inserire in bella vista il nome di Catello Maresca, il suo candidato sindaco che vorrebbe ancora ammiccare al mondo civico, quell’elettorato che non si sente legato nè al centrodestra nè al centrosinistra.

Gli uomini e le donne di Martusciello, quindi, ora stanno scegliendo tra un altro insieme di 12 opzioni. Tutte con il simbolo tagliato a metà coi colori bianco e azzurro. Con la parte alta occupata dalla bandiera di Forza Italia in campo bianco e quella bassa da una scritta bianca in un campo azzurro che simboleggia un’onda o il Vesuvio.

Per la scritta, c’è da scegliere tra “Progetto per Napoli”, “Maresca per Napoli” o “Maresca sindaco per Napoli”, riecheggiando quest’ultimo, a dirla tutta, un vecchio slogan usato 10 anni fa da De Magistris, a cui piaceva farsi chiamare sindaco ‘per’ Napoli. 

Le opzioni per il simbolo di Forza Italia, in ogni caso, salgono a 20. 

E pensare che quella dei simboli è stata una battaglia che ha tenuto in tensione Maresca da un lato e Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia dall’altro per mesi. Con i partiti di Meloni e Berlusconi che, alla fine, l’hanno spuntata non volendo rinunciare assolutamente a presentare il loro simbolo, sebbene adattato all’occasione.

Il fatto è che, a differenza di Forza Italia con il nome di Berlusconi (che nelle pur 20 ipotesi di simbolo non viene mai nemmeno preso in considerazione), Fratelli d’Italia difficilmente rinuncerà a un riferimento esplicito a Giorgia Meloni che anche a Napoli vanta un indice di popolarità in forte ascesa.

Chi, invece, si presenterà direttamente sottoforma di lista civica rinunciando al suo Alberto da Giussano è la Lega di Salvini.

E’ probabile che l’ex ministro dell’Interno, a Napoli, sceglierà un profilo molto basso per tutta la campagna elettorale.

Lo avvalora proprio quanto accaduto oggi: in un primo momento, il leader del Carroccio aveva messo in agenda una tappa a Napoli per dare man forte alla raccolta firme per il referendum sulla giustizia. Ma, alla fine, ha preferito allungarsi a Battipaglia e disertare il capoluogo partenopeo.

E pensare che, proprio lì, gli è venuto da dire: “Mentre altri partiti spariscono, la Lega apre la prima sede importante in provincia di Salerno”.