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di Daniele Di Martino

Castellammare di Stabia (Napoli) – Semaforo verde ai ricoveri in barella. E’ incredibile quanto è stato disposto dalla direzione sanitaria dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. Il tutto con una nota ufficiale, nonostante l’aut aut lanciato nei mesi scorsi dal governatore De Luca. “Mai più ricoveri in barella” tuonò il presidente della Regione. Ma ora – come denunciano i sindacati – tali ricoveri risultano “istituzionalizzati”.

Il nuovo protocollo, messo a punto dal responsabile del pronto soccorso Di Cicco, prevede quindi il ricovero in barella nel caso in cui non fosse possibile il trasferimento in altri ospedali. “Il paziente, dopo la stabilizzazione – si legge nella nota – e per un periodo non superiore alle 6-8 ore, sarà possibile il ricovero in idonea barella, ossia di barella fornita di sponde o letto aggiunto”. E poi servirà anche in consenso del paziente: “In caso di ricovero in barella – si legge sempre nella nota – il dirigente medico del pronto soccorso avrà l’obbligo di compilare e di far sottoscrivere al paziente il modulo di consenso”.

Una disposizione che non è andata giù ai sindacati, che hanno chiesto un incontro ad horas alla direzione sanitaria per chiarire ogni dubbio sui ricoveri in barella. “Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge in un comunicato – sono venute a conoscenza della nota del 24 ottobre 2017, con oggetto “Protocolli ricoveri d’urgenza” formulata dal responsabile del Pronto Soccorso dottor Di Cicco. La suddetta nota prevede l’istituzionalizzazione del regime di ricovero terzomondistico su barella o letto aggiunto, già in uso negli anni passati e messo al bando dal Governatore della Regione Campania”. Per questo motivo i sindacati “chiedono un incontro ad horas unitamente per poter dare un contributo fattivo alla lodevole iniziativa intrapresa da questa Direzione Sanitaria per il riassetto organizzativo del Pronto Soccorso”. In attesa dell’incontro “si chiede di rivedere i protocolli in merito, nel frattempo si proclama lo stato di agitazione non stop di tutto il personale riservandoci di passare ad ulteriori e incisive lotte che coinvolgeranno tutti i livelli istituzionali”.