Ha colpito “una camorra di serie A”, come ha detto il procuratore di Napoli Gratteri durante una conferenza stampa, l’operazione della Squadra Mobile di Napoli che oggi, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia partenopea, ha eseguito 25 misure cautelari (di cui 18 arresti in carcere) nei confronti di capi e gregari del clan Mazzarella, cartello malavitoso partenopeo che si contrappone all’Alleanza di Secondigliano.
Per Gratteri si tratta di un’operazione importante che ha consentito, ha sottolineato, “di liberare una parte importante della città”. “Abbiamo dimostrato che ci sono loro ma che ci siamo anche noi, c’è lo Stato e le forze dell’ordine. Negli ultimi mesi sono stati commessi reati molto gravi su cui siamo intervenuti per dare risposte, come quella di oggi”. Durante le notifiche la Polizia di Stato ha trovato e sequestrato un arsenale della camorra e droga, in una cella frigorifera, nella zona Sant’Alfonso della città.
L’indagine ha consentito di individuare i reggenti del clan Mazzarella, che si distingue per il controllo militare di importanti quartieri della città e grazie all’uso dei trojan (captatori installati sui dispositivi informatici) anche documentato tentativi di estorsioni, come quella ai danni di un cantiere nautico (con minacce e violenze) e una pizzeria, come ha spiegato il procuratore aggiunto Sergio Amato. Il racket veniva imposto anche a chi spacciava droga, sia in casa che con il cosiddetto delivery. I Mazzarella si occupavano del traffico e dello spaccio della droga e inoltre sono state documentate diverse stese (raid messi a segno in sella a scooter a colpi d’arma fuoco) in zone ritenute sotto il controllo di clan rivali.