E’ maturato all’interno di un gruppo malavitoso dei Quartieri Spagnoli e sarebbe riconducibile a questioni d’onore l’agguato avvenuto a Napoli lo scorso 15 settembre in cui è rimasto ferito gravemente uno dei due occupanti una Smart crivellata di colpi.
Secondo gli accertamenti dei carabinieri, della DDA e della Procura per i Minorenni di Napoli, a farne le spese non sarebbe stato neppure il reale obiettivo della pioggia di fuoco che solo per puro caso non ha fatto vittime. Tutto sarebbe accaduto perché uno dei componenti del gruppo, legato sentimentalmente con la giovane figlia del capo aveva mostrato dei video espliciti dei rapporti sessuali consumati tra lui e la ragazza. E per questo motivo doveva essere punito.
Al raid, messo a segno in sella a uno scooter rubato in via Conte di Mola, avevano partecipato tre persone: il capo del gruppo, uno dei suoi figli e una terza persona al momento ignota. Ci sarebbero dovuti essere altri due giovani, anche loro in sella a uno scooter, che però arrivarono in ritardo, a cose già fatte.
Il reale obiettivo del primo raid si trovava nella Smart crivellata di colpi ma è rimasto incolume. Per vendicarsi, si è poi recato dinanzi l’abitazione della fidanzata di un uomo di fiducia del boss per vendicarsi, sparando e ferendolo alle gambe. Il ragazzo, in realtà, era uno dei due giunti in ritardo sul luogo dell’agguato. Le due persone maggiorenni sottoposte a fermo dai carabinieri della compagnia di Napoli Centro sono il 46enne, capo dell’omonimo gruppo malavitoso e già ai domiciliari, che, secondo informazioni raccolte dagli investigatori, avrebbe potuto fuggire in Spagna dove è accertato che aveva contatti, e una donna di 20 anni cui si contesta di avere aiutato nella fase preparatoria i due 17enni arrivati in ritardo all’agguato in sella a uno scooter con la targa coperta. Uno di loro è destinatario, con uno dei figli del boss, di un altro decreto di fermo emesso dalla Procura dei Minorenni e anche questo notificato dai carabinieri della compagnia di Napoli Centro.
E’ uno dei giovani coinvolti nel tentato furto dell’albero di Natale nella galleria Principe di Napoli, del dicembre 2024 uno dei due fermati dai carabinieri della compagnia Napoli centro e della procura dei minorenni nell’ambito delle indagini sull’agguato nei quartieri spagnoli lo scorso settembre a Napoli. Il giovane è il figlio del capo di un gruppo criminale dei quartieri spagnoli.