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Napoli – Vigilante morto dopo essere stato picchiato a sangue alla stazione di Pianura, il capo di imputazione resta quello di lesioni volontarie aggravate, piuttosto che omicidio, e il giovane imputato, il 19enne Giorgio Landolfi, riesce a cavarsela con una condanna a due anni con sospensione della pena. Per il giovane incensurato di Pianura, i pm Giancarlo Novelli e Francesca De Renzis avevano chiesto una pena di 4 anni. La vicenda era stata originata dall’aggressione alla vittima, il 64enne di Quarto Gennaro Schiano (nella foto), che tornava a casa dal lavoro su un treno della Circumflegrea. Schiano prestava servizio come guardia giurata nel palazzo della Regione, al Centro Direzionale. Il 9 maggio di un anno fa, all’esterno della stazione La Trencia a Pianura, venne colpito con una micidiale ginocchiata alla testa, perdendo i sensi e cadendo al suolo. Trasportato da un’ambulanza all’ospedale San Paolo, era rientrato poi nella propria abitazione, dopo essere stato medicato per ferite lacero-contuse. Ma appena tornato si era sentito male. Condotto d’urgenza al Cardarelli, aveva subito una operazione al cervello. Dopo quattro mesi di agonia il suo cuore ha smesso di battere gettando nella disperazione più totale i parenti. I familiari di Schiano, infatti, già nei mesi scorsi avevano a più riprese dichiarato che neppure l’ergastolo sarebbe stato a loro avviso una condanna adeguata. Invece il giovane imputato è riuscito a cavarsela con molto ma molto meno. Il gip CaputoLandolfi ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato – ha infatti inflitto al 19enne di Pianura una pena di anni: la metà di quanto chiesto in precedenza dalla Procura. Landolfi era stato catturato il 4 agosto scorso, bloccato dopo due mesi di indagini serrate e difficilissime, dagli agenti della polizia di Stato della Squadra mobile di Napoli, i quali avevano eseguito un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Napoli.