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Napoli – Dopo il permesso premio per festeggiare il 18esimo compleanno ricevuto da Ciro U., uno dei tre giovani arrestati per l’omicidio del vigilante Francesco Della Corte avvenuto nel marzo 2018 nel quartiere Piscinola a Napoli, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha incaricato l’Ispettorato del suo dicastero di effettuare accertamenti preliminari “volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti”

Il permesso è stato ottenuto lo scorso luglio dal legale Nicola Pomponio e la festa di compleanno è stata celebrata in una canonica a poca distanza dal carcere minorile di Ariola (Benevento). A far ulteriormente discutere sono state le foto del party pubblicate sui social da un parente di Ciro U. Circostanza questa che ha provocato la dura reazione della moglie e dei due figli di Della Corte, ucciso a 52 anni, che chiedono ai giudici maggiore rigore. Il giovane, insieme a Kevin A. e Luigi C., imputato nel processo per omicidio colposo con scopo di rapina, condannati in primo grado a 16 anni e mezzo di reclusione. L’Appello è in programma il prossimo 19 settembre.

Nelle scorse ore Marta, la figlia del vigilante aggredito la notte del 4 marzo alla stazione della metro di Piscinola, ha pubblicato su Facebook un pensiero sulla vicenda: “Non mi sono mai espressa direttamente tramite i social perché queste “ persone”,che nel tempo continuano a dimostrarsi di una pochezza inaudita, non meritano la mia attenzione. Ma ogni volta è veramente dura. Ci hanno costretto a vivere con il cuore a metà. Il tempo aggiusta le cose, dicono, ma non sempre. Non importa quanto tempo passerà, mio padre non varcherà più la porta di casa, non incontreremo più i suoi occhi complici e non sentiremo più la sua voce o il suo profumo. Vedere chi ti ha portato via l’altra parte del tuo cuore a poco più di 1 anno dal fatto, così ritratto sui social, è dura e fa male. Mio padre era entusiasta della vita, profumava di vita e gli hanno tolto la possibilità di realizzare i suoi sogni. Ci auguriamo che il 19 settembre a chi crede che sia un passatempo divertente colpire alle spalle un essere umano, a chi ha la crudeltà di guardare negli occhi un uomo a terra ferito indifeso, agonizzante e continuare a colpire, a chi riesce a vivere consapevole di aver tolto un papà a dei figli ed un marito ad una moglie senza il minimo pentimento, a queste persone ci auguriamo non venga scontato nulla, ma che quel giorno la giustizia, come dovrebbe essere sempre e per tutti gli uomini in un stato di diritto, faccia il suo corso”.