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Napoli – Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, promotore di una petizione online, indirizzata al ministro per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, Dario Franceschini, con la quale si chiedeva la riapertura del parco della Villa Floridiana, chiuso dal 23 dicembre dell’anno scorso, petizione che ha ricevuto  332 sottoscrizioni, presente a l link: http://chng.it/FMtGPgnhXg , annuncia che finalmente, in questi giorni, sono iniziati i lavori di somma urgenza per eliminare i danni causati al parco borbonico  dal temporale abbattutosi su Napoli, il 22 dicembre dell’anno scorso e che, per ragioni di sicurezza, anche a seguito della caduta di un grosso albero, ne comportarono la chiusura al pubblico.

“In occasione della decorrenza dei 150 giorni di chiusura, terminata la prima fase dell’emergenza determinata dal Covid-19, avevo indirizzato una nuova nota al Presidente della Repubblica Mattarella – sottolinea Capodanno -, atteso il perdurare del silenzio sia del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sia della direzione regionale dei musei della Campania, competente per territorio, dal momento che il parco in questione rientra nell’esclusiva competenza del suddetto ministero, del cui patrimonio fa parte. A tali enti, in questo lungo lasso di tempo, avevo più volte richiesto  di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature. Il tutto alla fine di consentire la riapertura del parco, almeno parziale, in tempi rapidi, ritenendo inaccettabile che, con l’arrivo della bella stagione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie venissero ulteriormente privati dell’unico polmone di verde pubblico  a disposizione del quartiere Vomero”.

“Allo stato, dalle notizie attinte – puntualizza Capodanno – risulta che i lavori sono in corso e che,  agli inizi della prossima settimana, potrebbe essere anche rimosso dalla ditta incaricata anche l’albero caduto nel corso del temporale del dicembre scorso. Una volta che saranno eliminati i pericoli e sarà garantita la sicurezza ai visitatori, il parco potrà finalmente essere riaperto al pubblico, nel rispetto delle normative emanate per la fase 2, cosa che auspichiamo possa avvenire già agli inizi del mese di giugno”.

“Rimarranno poi da effettuare i lavori per la manutenzione e messa in sicurezza delle restanti aree, già inaccessibili prima della chiusura del dicembre dell’anno scorso  – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa. Al riguardo, nella nota di risposta pervenutami nei mesi scorsi dal MIBACT ci si limitava ad affermare che “è in itinere  il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che faceva desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente più lunghi”.

“Da osservare infine – sottolinea Capodanno – che resta allo stato ancora chiuso il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, posto all’interno del parco, a differenza di altri luoghi, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso. Al momento non si sa ancora quando riaprirà. Il tutto con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che di natura economica,  per il perdurare della sospensione di tutte le attività previste all’interno del museo,  in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono una perdita per le casse dello Stato. Anche per il museo auspichiamo che possa essere riaperto in tempi rapidi, cosa che potrebbe avvenire contestualmente alla riapertura del parco”.

Capodanno nell’esprimere la propria soddisfazione, anche a nome dei firmatari della petizione, assicura che continuerà a seguire la vicenda anche dopo la riapertura parziale del parco della villa Floridiana. Tanto anche in relazione al dibattito apertosi su una diversa gestione del polmone di verde vomerese, ribadendo che esso rientra nel patrimonio esclusivo del Ministero per i  beni culturali  e ambientali e per il turismo, essendo considerato un giardino storico annesso al museo Duca di Martina, senza alcuna competenza da parte sia della Regione Campania che del Comune di Napoli.