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Il 15 settembre al Vomero è stato inaugurato il Parco Minopoli, nell’area dell’ex gasometro, atteso da oltre 30 anni. Ma per ora la struttura resta un mistero. Dubbi emersi anche nella commissione comunale Salute e Verde, presieduta da Fiorella Saggese. Di un parco “a mezzo servizio” parla il consigliere Sergio Colella del gruppo Manfredi Sindaco. Il parco è definito “agricolo”, e nelle intenzioni dovrà ospitare orti urbani, da affidare alle associazioni. “È come se – evidenzia l’esponente di maggioranza – fosse stato aperto di fretta e furia, senza tenere conto di determinate cose”. Secondo il consigliere “non c’è un impianto di irrigazione, non c’è verde. Non ci sono panchine né giochi, anche se ci è stato risposto che si metteranno”. In poche parole “c’è solo questa terra, che poi dovrebbe essere coltivata. Poi questa considerazione di un parco agricolo, e perché allora si parla di parco aperto al pubblico?”. Tra tante domande inevase, Colella sentenzia: “Credo che queste cose fatte in maniera “superficiale” debbano avere, per l’apertura di un parco urbano, delle considerazioni molto importanti”.
Non è l’unico a nutrire perplessità. “È stata fatta questa bellissima inaugurazione, ma noi ad oggi precisamente non sappiamo come verrà gestito il parco” afferma Fabiana Felicità, assessora della quinta municipalità ai parchi e giardini. Quello della gestione è solo uno dei nodi sul tavolo. Per il 25 settembre le associazioni del territorio sono state convocate a Palazzo San Giacomo. Quel giorno è fissata una consulta con l’assessore Vincenzo Santagada. Oggetto dell’incontro non solo la gestione, ma anche la manutenzione del Parco Minopoli. Per entrambi gli aspetti, il Comune vuole interessare i privati, tramite un bando. La riunione dovrebbe servire ad “acquisire e condividere idee ed ipotesi di gestione del parco agricolo urbano, in modo da poterle valutare” comunica una nota del dirigente Area Parchi alla commissione. “Ciò può consentire di pianificare nel breve e nel medio periodo – spiega la nota – procedure ad evidenza pubblica che possano coinvolgere associazioni e privati interessati alla gestione del parco, anche nell’ambito delle politiche di partenariato pubblico-privato”. Sulle modalità di gestione, dunque, ancora nulla si sa. Il giorno dell’inaugurazione, il sindaco Manfredi ha chiesto la “collaborazione dei cittadini“, per “proteggere questi spazi verdi e aiutarci a difenderli dal vandalismo”. Il problema sicurezza, infatti, è in cima all’agenda. Ma nessuno immagina come possano intervenire i privati.
“Va fatta una riflessione sulla gestione della sicurezza nei parchi – dice il consigliere Pasquale Esposito del Pd -. Le giostrine vengono vandalizzate appena le mettiamo”. Ai “giochini vandalizzati” si richiama pure l’assessora Felicità, evocando il Parco Mascagna all’Arenella. Lo hanno chiuso il 7 settembre per ragioni di sicurezza, in attesa del restyling. “Purtroppo  – sottolinea Felicità – il parco non era controllato e sorvegliato come doveva essere. La sorveglianza all’interno dei parchi non avviene”. Per l’assessora municipale “da tutta una documentazione fotografica, questa vandalizzazione è avvenuta in pieno orario di apertura al pubblico”. Altro caso riguarda l’accesso agli animali domestici. Anche per l’ex Gasometro “valgono le norme del Regolamento dei parchi cittadini, che – specifica Saggese – prevedono – in mancanza di aree di sgambamento – l’obbligo di portare i cani al guinzaglio, di essere muniti di museruola e del kit per la rimozione delle deiezioni”.  Nei giorni scorsi, sul punto, molti cittadini hanno richiesto chiarimenti alla Municipalità. A complicare tutto, un piccolo giallo. Ieri – come mostrano foto scattate da testimoni -, all’ingresso un cartello ha sostituito il vecchio. Il volantino – poi strappato – recava il divieto di introdurre animali, salvo i cani, con le limitazioni ricordate da Saggese. La scritta, apparsa fantomatica, era a firma del Servizio gestione parchi urbani del Comune. In un secondo momento è ricomparso il cartello precedente, intestato al Servizio Grandi Parchi Urbani. Proprio quest’ultimo, però, vieta l’ingresso ai cani. A completare il quadro caotico, le foto scattate il 16 settembre dall’artista civico Ruben D’Agostino. Le istantanee documentano “corrimani e paratie in ferro nemmeno pittate”, e la sporcizia nel parco: “Un tappeto di mollette, plastica, buste e addirittura pezzi di marmo”. Ed erano passate solo 24 ore dal taglio del nastro.