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Napoli – “Napoli e Carinaro non mollano” la vertenza Whirlpool riguarda tutti i lavoratori della Campania. I sindacati chiedono l’intervento del Governatore Vincenzo De Luca al tavolo del Mise, in programma domani tra Governo e multinazionale.

Nel limbo dell’incertezza, oltre ai 420 operai di via Argine, anche i circa mille lavoratori dell’indotto regionale che con la chiusura dello stabilimento di Napoli Est vedrebbero svanire il proprio posto di lavoro.

Il 31 ottobre, data della chiusura della fabbrica di Ponticelli, potrebbe così segnare un periodo di buio pesto per il futuro della Campania. Per queste ragioni gli operai chiamano a raccolta il Governatore De Luca.

Auspicano – spiegano dall’Rsu – come e avvenuto per gli scorsi incontri, un forte peso della Regione il 22 ottobre; chiedendo l’intervento al tavolo di discussione del nostro Governatore “De Luca”, coscienti che il momento che stiamo vivendo per la crisi pandemica vede un impegno in prima linea del nostro Governatore stesso”.

Se la Whirlpool afferma di investire nei siti italiani lascia tuttavia indietro la Campania. L’unica regione del Sud dove è presente la multinazionale statunitense. I quasi 30 chilometri che separano Napoli da Carinaro, comune del Casertano dove ha sede un importante indotto Whirlpool, sono così completamente azzerati dalla lotta operaia che unisce indissolubilmente i due siti che oggi alzano la voce per chiedere il rispetto di tutti i lavoratori campani.

Dopo oltre 17 mesi di lotta gli operai nostrani continuano a chiedere il rispetto di un diritto fondamentale della nostra Costituzione, il lavoro.
La nostra regione – spiegano – ha bisogno di ripartire nella fase post-covid, salvaguardando tutte le fabbriche ed i lavoratori del territorio, e c’è bisogno ad ogni costo di difendere i nostri siti che rappresentano un polmone enorme da cui attingere per sostenere l’economia della Campania e di tutto il mezzogiorno”.