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Napoli – Proseguono le mobilitazioni degli operai Whirlpool Napoli contro la chiusura dello stabilimento di Ponticelli prevista per il prossimo 31 ottobre.

In bilico oltre ai 420 operai di Napoli Est anche i circa mille lavoratori dell’indotto. In Campania sta per scoppiare una bomba sociale nel pieno dell’emergenza sanitaria, ma in molti non sembrano farci caso.

Oggi il noto sindacalista Aboubakar Saumahoro è stato in visita nello stabilimento di via Argine per ribadire che gli operi Whirlpool “non possono essere considerati invisibili”.
Questa fabbrica, in questo territorio, rappresenta un presidio di legalità” ha spiegato Saumahoro ricordando alle istituzioni il primo articolo della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.

Un articolo che oggi è trascinato nel tramonto dell’incertezza, la stessa che vivono gli operai napoletani da quasi due anni. “Ci deve essere lo Stato a garantire qual articolo – spiega il sindacalista promotore degli Stati Popolari non può lasciare da soli i cittadini, come i medici non hanno lasciato nessuno tra le braccia della pandemia durante l’emergenza sanitaria”.

Quell’articolo dice che il lavoro è lo strumento per verificare lo stato di salute della nostra democrazia, la democrazie ha senso se permette di tutelare il lavoro e i lavoratori”.
Cosa succederà dopo il 31 ottobre in Campania? si chiede oggi dallo stabilimento di via Argine Saumahoro: “Come si fa a parlare di legalità e futuro del Mezzogiorno se lasciamo i lavoratori per strada”. Intanto il tempo scorre è giovedì prossimo, 22 ottobre, ci sarà un nuovo tavolo tra Governo ed azienda al Mise, ma il tempo ormai è proprio agli sgoccioli.